Riduzione del numero delle APT. Ma è davvero la prima cosa da fare?

Da Michele Dallapiccola

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Apprendiamo dalla stampa odierna di fumose dichiarazioni del nuovo assessore al turismo Trentino. Come ho già avuto modo di commentare ritorna evidente che tra le sue intenzioni politiche vi sia soprattutto quella di portare avanti un mantra, quello relativo alla riduzione del numero delle APT.
Ecco, per questi Enti il problema è il numero (15 affiancate da 5 Consorzi Pro Loco) e non quello di nuovi ruoli da individuare, per loro nessun nuovo compito da pensare, nessuna riflessione di come armonizzare le loro variegate ragioni sociali, nessuna proposta di variazione di ambito d’azione e/o di competenze, di connessione intra, inter ed extra territorio: no! Niente di tutto questo, il problema principale da citare per il nuovo assessorato è quello relativo al loro numero.

La questione è nota, specie al sottoscritto, giacche da sempre questo cruccio affligge UNAT, associazione di categoria della quale, da operatore, fa parte anche l’amministratore in oggetto di questo articolo.
Ora, se da un lato il parallelismo non è perfetto, va tuttavia rilevato che nel vicino Alto Adige, le associazioni turistiche sono quasi 80 e non solo non ci sono difficoltà di gestione o di bilancio ma lavorano per un ottimo risultato in campo turistico che spesso è citato come esempio proprio dallo stesso assessore.

Chiedo allora e soprattutto a me stesso dove si pensi di arrivare con una razionalizzazione di questa guisa? E per quali ragioni in prima battuta si citi principalmente quest’unico provvedimento? Sono forse 4 o 5 CDA in meno a fare risparmiare alla Pat corposi finanziamenti al comparto turistico? Non è il caso di partire invece ad analizzare forme giuridiche, connessioni, compiti condivisi e di sovrambito, argomenti che sono a mio avviso da mettere assolutamente prima sul piatto della discussione?

Aggiungo inoltre che dentro a questa Giunta Provinciale si verifica anche un’ulteriore strana contraddizione: da un lato sugli enti locali, si tende a bloccare l’obbligo delle gestioni associate tenendo quindi più alto il loro numero, dall’altro nelle APT, altro ente locale – che ha innanzitutto compito di fornire informazione e costruire prodotto turistico – ad accorpare e gestirne la riduzione del loro numero a suon di leggi (almeno nel iniziali intenzioni).

Credo che all l’assessore vada data un’apertura di credito data la sua auto-dichiarata impreparazione in campo amministrativo provinciale attendendo nuove sue dichiarazioni alla luce degli approfondimenti che ci auguriamo egli avrà il tempo e la voglia di eseguire.