Le parole di Vanessa Cattoi offendono il Corpo Forestale del Trentino e dunque tutta la nostra Comunità

Da Michele Dallapiccola

Giudico sconcertante l’incompetenza di questa signora sulla stampa di oggi. È più grande solo della sua malafede! Dubitare da un lato della sincerità dei dati che la forestale ci trasmette sul lupo e canzonare i cittadini con la storia della pistoletta elettrica per cercare di tranquillizzarli.Da veterinario dico: il lupo è furbo e schivo e davvero può viaggiare per tanti tantissimi km.

In verità non mi stupisce il suo atteggiamento non fosse solo per il fatto che due anni fa anche lo stesso Fugatti, interrogandomi in aula a tal proposito da consigliere di minoranza, si scompisciava dalle risate nell’apprendere che la genetica del primo maschio registrato in Lessinia nel 2012 proveniva dalla Slovenia.

Si tratta di uno dei più interessanti i casi di studio di profilo europeo intorno ai grandi  carnivori per il quale siamo conosciuti e riconosciuti in tutto il mondo. Per ironia della sorte ora Fugatti è proprio capo di quel Corpo Forestale che allora lui e oggi la Cattoi, disconoscono. La verità è che il problema del lupo non si risolve davanti a telecamere o sui giornali; è un problema da affrontare con taglio ed atteggiamento scientifico esattamente come è presentato negli incontri che la Provincia ha da sempre fatto sul territorio, incontri formativi perché la provincia non è né a favore né contro il lupo, la Provincia lo deve gestire nel bene e nel male ma comunque rispettando le leggi vigenti. E proprio quello che manca a questo governo è il coraggio di metterci la faccia. 

Era comodo gridare, urlare raccontare bugie in coda alle presentazioni di taglio rigorosamente scientifico e amministrativo che il precedente assessorato teneva, molto meno ora muoversi con l’obbligo di raccontare la verità.

Si faccia informazione seria e non allarmismo, ci si metta la faccia in incontri pubblici e si annuncino stanziamenti finanziari straordinari anche in virtù delle prerogative della nostra autonomia per attivare specifici canali di finanziamento per il trinomio – recinti – cani – pastori – l’unica vera ricetta per proteggere gli allevatori dai danni da lupo. Tutto il resto è demagogia e le vere risate se le fanno le amministrazioni nazionali ed europee che il problema del lupo lo hanno infinitamente più grave pesante del nostro ma senza avere però gli strumenti dell’Autonomia che noi sprechiamo quando addirittura non rifiutiamo come nel recente caso del reddito di cittadinanza.