Soppressione del comitato faunistico ed altre amenità.

Da Michele Dallapiccola

Ancora una volta ritengo utile precisare che gli interventi che mi permetto di divulgare sui media vogliono rigorosamente rimanere inquadrati dentro al mio ruolo di controllo sulle azioni della giunta ed in senso più largo della maggioranza stigmatizzando pericoli od enfatizzando rischi legati al loro operare senza dimenticare mai di rivolgermi loro qualche suggerimento operativo collaterale; in questo caso mi riferisco alla notizia riportata dal Trentino riguardante l’ipotesi di soppressione del comitato faunistico.

Quando lo scorso anno ricevetti la proposta di ridurre di mezz’ora l’orario di caccia, fu proprio la discussione della componente venatoria dentro a questo Comitato a rendermi edotto degli aspetti negativi che avrebbero rivestito tale scelta.
Cito questo episodio per ricordare un momento molto delicato della scorsa legislatura dove il comitato faunistico ha avuto un ruolo chiave nella politica.

Sì apprende oggi dalla stampa, (ma rumors a tal proposito girano da molto tempo) che sarebbe intezione dell’assessora competente quella di abolire tale Comitato. Non sto a ricordare la grande reputazione in campo nazionale ed internazionale in termini di gestione del patrimonio faunistico che la Provincia di Trento con grande fatica e molto moltissimo impegno e periza è riuscita a costruirsi; non cito nemmeno il valore della trasversalità del dialogo e della compartecipazione – penso alle associazioni ambientaliste – ma infine nemmeno mi sento di criticare questa ipotesi di scelta. Per comprendere  e giudicare manca semplicemente un pezzo che è il capire come la componente venatoria non strettamente legata alla dirigenza di ACT e quella ambientalista potrebbero co-partecipare al processo decisorio di gestione.

Su questo ritengo, saremo  sicuramente edotti in tempi brevi e tuttavia nel frattempo mi sento di osservare alcune cose.
Proprio alla vigilia della presentazione (sempre a proposito di rumors) di un tavolo della Montagna con tanto di relativi tavoli satellite di discussione coi fiocchi (world cafè di daldossiana memoria?) mi permetto di stigmatizzare l’atteggiamento schizoide tenuto di questa la Giunta su alcuni argomenti chiave. Si apologizza il valore di un concetto dove fa comodo e lo si contraddice dove da fastidio.

Esattamente come quando da un lato si propone di lasciare invariato il numero dei municipi e dall’altro ci si accanisce nel proporre una riduzione del numero delle APT almeno per intonsa proposta del competente assessore, per risparmiare quanto?

O come quando da un lato si partecipa a convegni parlando del valore dell’agricoltura e dei giovani, con tanto di comparsate e relativi set fotografici all’istituto Agrario di San Michele salvo poi mettere numerosi ragazzi nelle condizioni di dover abbandonare il proprio sogno di impresa agricola per mancato completamento dei finanziamenti della graduatoria del Premio Insediamento Giovani in agricoltura.

Questi sono solo alcuni punti critici che non definiscono nel dettaglio la giusta cifra di questa giunta, per questa si dovra’ ancora attendere che il mandato amministrativo prenda il largo.

Nel frattempo mi piace citare la frase di oggi che un direttore di testata scriveva a proposito di una scelta forte della Giunta.
Allacciamoci le cinture!