Caccia & Ambiente equilibrio possibile?

Da Michele Dallapiccola

La mia partecipazione all’incontro tra le minoranze consiliari provinciali e gli ambientalisti di stamattina è sentita e cercata. Ho voluto presenziare per provare a capire se esista un punto di mediazione tra le varie posizioni delle parti visto che giusto oggi, gli ambientalisti ci hanno raccontato di non essere ancora stati ricevuti dalla Giunta. Penso tra l’altro sia comunque importante per poter garantire la trasparenza delle nostre azioni amministrative e la giusta solidarietà politica tra minoranze.

Fatti: è della cronaca la volontà della G.P. di abolire il comitato faunistico; esiste un’ala moderata tra i cacciatori preoccupata delle ingerenze della politica poiché avverte la sensazione che si vogliano usare il Tavolo Faunistico ed alcune azioni come paraventi istituzionali dietro ai quali affiancare trattative dirette tra Assessorato e ACT by-passanti gli organi di consultazione ordinari quando peggio permettendo all’assessorato di decidere motu proprio.

Ci sono invero dei segnali amplificati da illazioni che ci fanno pensare che esista, oltre alla più che legittima collaborazione tra Giunta ed ACT, il tentativo di rassicurare questa parte preoccupata della componente venatoria con delle forme di riguardo che sembrano però più adatte ad un momento di captatio benevolentiae che non di vera innovazione. Mi domando allora ad esempio: non è che chiedere quale sia il giorno preferito di inizio caccia ai cacciatori non voglia in qualche maniera compensare il disagio provocato dalla riduzione dei finanziamenti all’ente gestore? Alla stessa stregua considero il grande rilievo mediatico dato all’aumento delle sanzioni, che mi sembra di capire  riguardi prevalentemente il bracconaggio (delinquenti ai quali poco importa se la detenzione 3 o 5 anni) ma chiedo come sono gestite le altre sanzioni ordinare che sono invece la maggioranza ???

Ed il turbinio di illazioni, di preannunci e di grosse novità amministrative in ambito venatorio da parte del Presidente del Consiglio Paccher sono finite con la soppressione del comitato o arriverà altro?

E non si ritiene che sarebbe più opportuno fare invece un po di chiarezza su cosa si vuole fare con il cinghiale? Sugli esiti dell’attività di controllo di questo animale è bene ricordare che lo stesso Paccher ha da sempre attaccato la giunta precedente. Tutte le sezioni condividono il fatto che stiamo parlando di una specie alloctona e dannosa per l’agricoltura ma sarebbe molto importante sancire una linea perentoria e condivisa da tutte le figure istituzionali che a pieno titolo, surrettiziamente quando non prevaricando competenze altrui, si stanno occupando di caccia.

La chiarezza è dovuta perché in questo periodo  l’assessore all’agricoltura sta promuovendo incontri dove si promette invece l’impegno all’eradicazione della specie cinghiale oltre ad azioni pesanti su cormorani, volpi, orsi,  lupi e tutto quello che da fastidio a qualcuno o a qualcosa. Le norme in realtà esistono già severe, complete e rispettose di sensibilità sempre diametralmente opposte.

Pur con la grande difficoltà che capisco e conosco per esperienza, dico che l’equilibrio va cercato e gestito perché accarezzare l’onda di pancia su questi argomenti rischia di accontentare solo poche persone forse, davvero pericolosamente, troppo poche.

cigh