Il compito di un Sindaco non termina al confine del proprio comune.

Da Michele Dallapiccola

Confesso che da qualche tempo trattengo l’intenzione di intervenire relativamente alla crisi che si è sviluppata tra alcuni sindaci dell’alta Val di Non e l’Azienda di promozione turismo di Valle ma un nuovo episodio di questa articolata vicenda nella cronaca di oggi mi esorta ad esternare il mio rammarico.

Ho avuto modo di relazionarmi a lungo ed in maniera importante con questi sindaci, durante il mio precedente mandato di assessore in occasione di un percorso pluriennale che ci portò al salvataggio finanziario degli impianti sciistici della zona.

Sono degli impianti di vicinato, delle cd. stazioni di interesse locale che producono grande utilità sia dal punto di vista sportivo che economico poiché offrono funzione di scuola di avviamento allo sci e permettono ad ospiti e popolazione locale grandi momenti di relax e di divertimento senza effettuare importanti spostamenti durante i mesi invernali.

Si può dunque intuire da cosa derivi il mio stupore? Ciò che è accaduto assomiglia un po’ al titolo del film di Woody Allen “Prendi i soldi e scappa” e si aggiunge ad un ricordo dove questi amministratori, noncuranti della mia presenza, nel mio ufficio di assessore in una delle occasioni di trattativa politica, per addivenire all’accordo di programma sopra citato, si incoraggiavano vicendevolmente a portare pazienza poiché concluso quell’accordo sarebbe arrivato l’autunno e con esso un cambio di amministrazione provinciale con correnti politiche a loro più affini al loro sentire politico: tutto legittimo e comprensibile nei contenuti, rimane opinabile dal punto di vista del bon ton istituzionale.

Sono convinto però che il compito di un sindaco sia quello di legare una comunità ed in particolare costruirne serenità interna, buoni rapporti con la propria vallata e proficui con la provincia indipendentemente dal colore politico che si incontri. In questo modo invece si consegna specialmente il sistema imprenditoriale turistico al disagio sia diffuso che puntuale.

Se aggiungiamo poi che è in arrivo anche una riforma annunciata dell’assessore Failoni che propone accorpamenti anziché una diversa perimetrazione degli ambiti possiamo immaginare quanto difficile si prospetti il futuro delle imprese turistiche di cui sopra. Ci auguriamo che questo nuovo assessore provi di nuovo, come già il sottoscritto fece, a ricucire i pezzi di questa tela strappata forte dell’affinità politica che proprio questi Sindaci un’anno fa auspicavano.

Fortunatamente una norma ragionata, è quella relativa al finanziamento delle APT attraverso la tassa di soggiorno. Il Sistema garantisce un solido volano attraverso il quale continuare a costruire prodotti turistici ed intrattenimento territoriale del quale gli ospiti hanno bisogno e fruiscono. Eh già, chi soggiorna in Alta Val di Non uscendo dalla propria struttura ricettiva troverà comunque bellissime manifestazioni come Fiorinda o Pomaria o tutto quello che in Val di Non l’APT da sempre promuove ed organizza, funzionanti ed a loro disposizione solo al netto probabilmente del plus offerto dalla guest card.

Prendano atto questi sindaci che l’amministrazione è fatta di dare ed avere dentro e fuori ai propri stretti confini amministrativi.

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