Interroghiamo la Giunta: DROSOPHILA SUZUKII E CIMICE ASIATICA, QUALI SONO GLI INTERVENTI MESSI IN CAMPO?

Da Michele Dallapiccola

Le mutazioni climatiche ed il periodo particolare hanno generato anche in Trentino una vera e propria situazione di emergenza.  Parliamo ancora una volta senza timore di parossismo, di drosophila suzukii sui piccoli frutti e di cimice asiatica che ha messo sotto attacco i frutteti della provincia e in particolare le produzioni di punta della mela senza disdegnare ciliegia, kiwi e susino fino ad albergare sull’uva.

Precisiamo che l’emergenza, in Europa, riguarda anche le regioni del nord d’Italia e l’Austria e che, al momento, non esistono soluzioni farmacologiche immediate, come sanno bene gli americani che sono stati colpiti prima di noi. Anzi, proprio il Canada ha stretto di recente un accordo con l’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia, una tra le più avanzate nella ricerca in questo settore. 

I danni provocati da questi temibili parassiti non riguardano solo la perdita di reddito delle singole aziende, ma mettono a rischio anche la competitività del sistema produttivo che non riesce a garantire al mercato le quantità e la qualità necessarie, con conseguenze pesantissime per le singole filiere e sull’indotto che occupa migliaia di persone.  

A titolo di esempio si pensi solo a quello che è stato promosso in questi giorni dall’assessorato all’agricoltura dell’Emilia Romagna per il problema relativo alla cimice asiatica sul loro territorio:

Un bando per consentire alle imprese di accedere a mutui e prestiti ed evitare crisi di liquidità;

La delimitazione territoriale dei comuni colpiti al fine di attivare le procedure previste per autorizzare gli sgravi contributivi; 

Un confronto con il sistema bancario per una dilazione sui pagamenti delle rate dei mutui in scadenza; 

Al Ministero dell’Ambiente hanno chiesto un investimento straordinario sulla ricerca di un parassitoide antagonista con protocolli semplificati e non da quarantena ed un impegno straordinario per ridurre al massimo i tempi per l’autorizzazione al lancio di questi parassitoidi;

Al Ministero dell’Agricoltura l’istituzione di un fondo destinato agli agricoltori delle Regioni colpite dalla cimice che permetta di affrontare le conseguenze di quest’anno orribile e di ripartire il prossimo anno; 

All’Europa, in primo luogo, la richiesta di permettere una maggiorazione della dotazione delle Ocm (fondi UE per la gestione dei mercati) per la creazione di fondi mutualistici per compensare i danni del crescente numero di patologie che affliggono l’ortofrutta. In secondo luogo, l’attivazione di progetti di ricerca dedicati alle strategie di contrasto e di coesistenza con la cimice, in forte collegamento con le altre esperienze internazionali, soprattutto americane, che si stanno cimentando con la stessa emergenza;

Da noi? Per ora ancora molto poco e la grande preoccupazione che vive il settore è implementata dal fatto che a livello politico ed istituzionale il problema sembra destare poco scalpore mediatico. Sappiamo in effetti che ci sono stati dei tavoli tra assessorato, dipartimento e FEM ed in particolare, uno recentemente ed uno il 12 giugno proprio presso la sala degli specchi della Fondazione.  Non è dato sapere cosa sia emerso da questi tavoli, né quale sia il programma della Pat. Così mentre vediamo altre regioni muoversi sul fronte nazionale e Comunitario percepiamo profondo silenzio e preoccupante immobilismo da parte di questa Giunta Provinciale.

Sarebbe invece molto utile conoscere lo stato dell’arte relativo alla questione, magari con una conferenza straordinaria o con dei veri e propri Stati Generali relativi a queste emergenze fitosanitarie.

Per quanto sopra esposto il sottoscritto Consigliere, interroga la Giunta Provinciale per sapere:

Lo stato dell’arte del monitoraggio relativo alla presenza dei due principali parassiti in premessa;
Quali siano le altre fitopatie emergenti che maggiormente preoccupano il sistema;
Che cosa è emerso dai tavoli che l’assessorato all’agricoltura ha promosso con la FEM in giugno ed in agosto;
A che punto è l’attivazione di un sistema di ammortizzatori sociali per i lavoratori del settore, come già avvenuto durante la scorsa legislatura grazie all’intervento di EBOT;
Quali e quanti incontri sono stati fatti dall’assessorato con i ministeri dell’agricoltura e dell’ambiente per capire a che punto si trova l’autorizzazione al rilascio dei parassitoidi in particolare per quanto riguarda la cimice asiatica e la drosophila suzukii;
Quando saranno attivati e a quanto ammonteranno i relativi finanziamenti per il bando che pare sia finalmente intenzione dell’assessorato aprire per le reti di protezione.

Quali sono e su che filoni si stanno muovendo i principali canali di ricerca che FEM ha messo in piedi per individuare soluzioni per combattere queste grandi emergenze ed e a quanto ammontano gli investimenti straordinari sostenuti da FEM e dalla PAT per tali questioni.