SALVINI ORDINA: VIA DALL’EUROPA! E POI?

Da Michele Dallapiccola

Non c’è ombra di dubbio che in questo periodo l’Europa è mancata. Prigioniera di egoismi nazionalistici e di machismo economico, a mio avviso in questa fase di crisi ha dato il peggio di sé da quando esiste.

Ma constatato questo, possiamo dire o meglio possiamo permetterci di dire che l’Europa è finita?

Se come dentro al peggiore degli incubi si avverasse questo come verrebbe gestita dai leghisti nostrani la partita della nuova PAC – solo per citare un esempio – ? Dove andrebbero a prendere i 500 milioni € che l’agricoltura trentina necessita e valorizza ogni quinquennio?

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Ma più in generale sarebbero tantissimi i settori a soffrire perchè la nostra è sempre più un economia di tipo circolare su base internazionale. Ce lo ricorda un’arcinota novella che spesso transita sui nostri social e che mi permetto di riportare qui sotto nel caso a qualcuno fosse sfuggita:


“Un giorno, in un villaggio in difficoltà dove quasi tutti vivono a credito arriva un turista. Ferma la macchina davanti all’unico albergo ed entra. Posa 100 euro sul bancone della reception e chiede di vedere le camere per sceglierne una. Il proprietario gli dice di scegliere quella che più gli aggrada. Appena il turista è sparito su per le scale, l’albergatore prende i 100 euro, corre dal macellaio e paga il debito che aveva con lui. Il macellaio va immediatamente presso l’allevatore di maiali al quale deve 100€ e regola il suo debito. L’allevatore, a sua volta, corre a pagare la sua fattura presso la cooperativa agricola che gli procura gli alimenti per gli animali. Il direttore della cooperativa si precipita all’albergo dove ospita ogni tanto dei tecnici dell’assistenza che vengono da fuori, per saldare il suo conto. L’albergatore posa il biglietto sul bancone della reception dove il turista lo aveva posato. Giusto in tempo per vedere il turista scendere le scale e annunciare che non ha trovato una camera di suo gusto, per cui riprende il suo biglietto da 100€ e se ne va.”

 


L’estrema semplificazione di questa storiella, ci aiuta a pensare alla condizione dell’Italia e degli altri Stati membri rispetto all’Europa. I primi sono rappresentati dagli abitanti del villaggio e l’Europa dal turista di passaggio. La banconota, nella banalità della storia, rappresenta quella liquidità che solo una forte organizzazione internazionale ci può offrire.

Una foto da uno dei miei innumerevoli viaggi di assessore a Bruxelles
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E’ per questo motivo che trovo assolutamente scellerate esternazioni come quelle di alcuni leader politici che in questi giorni stanno trasmettendo sentimenti antieuropeisti. Chi potrebbe offrire al sistema degli Stati membri o più egoisticamente all’Italia quella liquidità sufficiente a poter superare questa drammatica crisi? Ne sanno qualcosa i contadini che stanno aspettando la nuova PAC, con Salvini a dire che dall’Europa che ce ne vogliamo andare! Chiedano alla Giunta Trentina dove andrebbe, in quel caso, a prende i 500 milioni € che ogni legislatura l’agricoltura trentina valorizza con le sue aziende.

L’ortofrutta dei berries


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La viticoltura e la melicoltura

 

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La zootecnia cooperativa e privata.

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Per conto non mi stupiscono affatto le schermaglie di Conte o della Germania perchè sono notizie parziali di trattative di alto livello ma pur sempre trattative dove è normale insistere, minacciare, alzarsi, ritornare.

Ma sono i risultati che contano, quelli che si vedranno sul lungo periodo, ne sono sicuro.