TASSA DI SOGGIORNO AGLI ALBERGATORI E RIFORMA DEL TURISMO IN SOFFITTA

Da Michele Dallapiccola

Le ultime dichiarazioni rilasciate dell’assessorato al turismo, confermano la volontà di proseguire imperterriti con la riforma. 

L’intendimento appare oltremodo pericoloso visto il grave stato in cui versa un settore per il quale la macchina provinciale ha cominciato a muoversi nel tentativo di arginare i danni ma concretamente fino ad ora è stata solo debolmente implementata una moratoria sui mutui sulla falsariga di quanto in gran parte già previsto dallo stato.

 

E’ difficile stabilire chi tra  agricoltura, commercio, industria, artigianato, servizi soffra di più. Proporre semplicisticamente di movimentare enormi masse finanziarie per risolvere i danni della crisi, non è una proposta seria e credibile perché i fondi provinciali a disposizione, specialmente  in questo triste periodo, sono proprio come una coperta corta. Il sistema provinciale del turismo soffre di una particolarità in più: i capitoli di bilancio a disposizione del settore della promozione, sono infatti alimentati prevalentemente dall’imposta di soggiorno che purtroppo, in questo tragico 2020, è stata raccolta solo nei primi due mesi dell’anno.

Le previsioni a venire confermano che l’ulteriore gettito in corso d’anno si ridurrà ulteriormente generando un grave contraccolpo anche per il settore delle Aziende di Promozione turistica locale. 

Nonostante questo, accanto alla reazione estremamente professionale della macchina della promozione provinciale, anche gli operatori privati, o almeno quelli che hanno strutture sufficientemente forti per farlo, si stanno attrezzando per mantenere contatti con i clienti fidelizzati e per cercare di capire i trend della vacanza post crisi ecologica globale. Non tutti hanno strutture adeguate per organizzarsi. Spesso, il “fai da te” è il metodo più diffuso.

Ed ora la nostra proposta concreta: entro metà maggio gli operatori del settore turismo dovranno effettuare il primo dei versamenti quadrimestrali relativo alla tassa di soggiorno riscossa in questo inizio anno. Sarebbe ottima iniziativa che la provincia lasciasse nelle casse degli operatori del settore turismo l’intero ammontare di questa disponibilità e si sostituisse finanziando invia diretta e di pari cifra le APT.

Se i problemi del settore non si fermano qui è perché, come una spada di Damocle, sul comparto pesa la volontà dell’assessore di proseguire anche con la riforma.

A nostro avviso sarebbe estremamente opportuno un congelamento immediato delle proposte sul tavolo. Lo abbiamo ripetuto spesso in questo periodo e lo ripetiamo ancora perché l’assordante silenzio dal parte del dicastero di competenza sta cominciando ad assumere toni preoccupanti.

Non solo per noi consiglieri di opposizione o controllo come meglio si voglia dire