ORSI&LUPI: un tema che divide

Da Michele Dallapiccola

Contadini da una parte amanti della natura dall’altra. Questo il grande dilemma che affligge la società (anche) trentina

E così sui media ci troviamo a leggere posizioni ed articoli contrastanti di contadini giustamente disperati per la perdita del proprio bestiame e di amanti della natura che di questi meravigliosi animali possono permettersi il lusso di gustare solo gli aspetti emozionanti. E come biasimarli entrambi?

In mezzo, l’amministrazione provinciale, quella che non decide quella che riduce i finanziamenti quella che è salita al governo all’insegna dello stermineremo tutto!!

Quando sei sotto ad un gazebo è facile fare delle promesse. Quando stai lontano, dai territori, dalle soluzioni, allora possono funzionare anche le bugie. Per poco tempo però.

Poi, può arrivare il momento di assumersi delle responsabilità. Anche con gli strumenti che già ci sono e che sarebbe sufficiente utilizzare e non depotenziare. E tutto naufraga infine, quando ti affidi agli spot sui media.

Evidente bluff in pieno stile leghista

Le persone, gli animali, l’ambiente, hanno bisogno di una politica concreta e capace di assumersi le responsabilità.

La legge 9 del 2018, che noi avevamo lasciato come eredità amministrativa alla lega, avrebbe permesso al Trentino di diventare una provincia all’avanguardia nella gestione dei grandi carnivori. E’ rimasta lettera morta, mai attuata.

Abbiamo lasciato anche l’indirizzo e l’esempio di un trend di investimenti straordinari per la protezione di pastori ed allevamento che ha subito riduzioni e generale disinteresse di sviluppo.

E così intanto, continuano le predazioni e come se non bastasse gli insulti ai poveri allevatori. Esasperati chiedono risposte che non arriveranno mai.

Anzi, ci si trova nella paradossale condizione dove, chi applica diligentemente le regole richieste dai tecnici quali tra tutte l’utilizzo di cani da guardiania, si trova sotto i riflettori preoccupati di un’opinione pubblica che vorrebbe attraversare indisturbata anche il campiglio faticosamente lavorato e del quale i malghesi pagano regolare affitto.

Ma la politica non è forse l’arte del mediare? La lega non doveva essere il partito vicino alla gente e presente sui territori?

Certo i selfie al mercato sono molto più facili da catturare che quelli in malga. Specie se in compagnia di un turista arrabbiato o un contadino esasperato.