𝙎𝙞 𝙫𝙚𝙙𝙤𝙣𝙤 𝙣𝙪𝙢𝙚𝙧𝙞 𝙚 𝙥𝙤𝙘𝙤 𝙖𝙡𝙩𝙧𝙤. Una domanda quanto mai lecita quella di 𝗰𝗼𝗻𝗼𝘀𝗰𝗲𝗿𝗲 𝗹𝗮 𝘀𝘁𝗿𝗮𝘁𝗲𝗴𝗶𝗮 𝗽𝗼𝗹𝗶𝘁𝗶𝗰𝗮 𝗰𝗵𝗲 𝗹’𝗮𝘁𝘁𝘂𝗮𝗹𝗲 𝗴𝗶𝘂𝗻𝘁𝗮 𝗺𝗲𝘁𝘁𝗲 𝗱𝗮𝘃𝗮𝗻𝘁𝗶 𝗮𝗹 𝗽𝗿𝗼𝗴𝗲𝘁𝘁𝗼 𝗱𝗶 𝗳𝗮𝗿 𝗻𝗮𝘀𝗰𝗲𝗿𝗲 𝟭𝟭 𝗖𝗮𝘀𝗲 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗦𝗮𝗹𝘂𝘁𝗲 𝗶𝗻 𝗧𝗿𝗲𝗻𝘁𝗶𝗻𝗼.
Lo sprono arriva dallo Stato attraverso i fondi del PNRR e in particolare attraverso la missione 6 che prevede la progettazione delle cosiddette Case della Salute, un’opportunità che il Trentino non può farsi scappare sia perché lo Stato ne offre le potenzialità economiche sia perché il SSP ha necessità di essere rimodellato dal punto di vista dei servizi territoriali.
𝗜𝗻 𝗽𝗶𝘂̀ 𝗼𝗰𝗰𝗮𝘀𝗶𝗼𝗻𝗶 𝘀𝗶 𝗲̀ 𝗰𝗵𝗶𝗲𝘀𝘁𝗼 𝗮𝗹𝗹𝗮 𝗚𝗶𝘂𝗻𝘁𝗮 𝗹𝗲𝗴𝗵𝗶𝘀𝘁𝗮 𝗱𝗶 𝗰𝗼𝗻𝗼𝘀𝗰𝗲𝗿𝗲 𝗶 𝗰𝗼𝗻𝘁𝗲𝗻𝘂𝘁𝗶 𝗱𝗮 𝗶𝗻𝘀𝗲𝗿𝗶𝗿𝗲 𝗱𝗲𝗻𝘁𝗿𝗼 𝗾𝘂𝗲𝘀𝘁𝗼 𝗯𝗲𝗹 𝗰𝗼𝗻𝘁𝗲𝗻𝗶𝘁𝗼𝗿𝗲. Ad oggi purtroppo abbiamo solo visto dichiarazioni che di settimana in settimana si susseguono per narrare, come una storia lunga 11 settimane, quali comuni trentini avranno su un proprio sito la possibilità di riqualificare un vecchio edificio oppure la costruzione di uno nuovo. L’unica offerta informativa fatta oggi dall’Assessorato alla salute alla popolazione trentina è rappresentata da alcuni importanti numeri ma che non sono esaustivi a farci conoscere quali servizi verranno aggregati nella casa della Salute e quali saranno i modelli organizzativi attraverso i quali garantire salute ai trentini.
𝗘 𝗮𝗹𝗹𝗼𝗿𝗮 𝗻𝗼𝗶 𝗮𝗯𝗯𝗶𝗮𝗺𝗼 𝘀𝗳𝗿𝘂𝘁𝘁𝗮𝘁𝗼 𝗶 𝗻𝘂𝗺𝗲𝗿𝗶 𝗽𝗲𝗿 𝗰𝗮𝗽𝗶𝗿𝗲 𝗰𝗼𝗻 𝗾𝘂𝗮𝗹𝗲 𝗰𝗿𝗶𝘁𝗲𝗿𝗶𝗼 𝗽𝗼𝗹𝗶𝘁𝗶𝗰𝗼 𝗶𝗹 𝗴𝗼𝘃𝗲𝗿𝗻𝗼 𝘁𝗿𝗲𝗻𝘁𝗶𝗻𝗼 𝘀𝘁𝗶𝗮 𝗹𝗮𝘃𝗼𝗿𝗮𝗻𝗱𝗼 𝗶𝗻 𝘁𝗲𝗺𝗮 𝗱𝗶 𝘀𝗮𝗹𝘂𝘁𝗲 𝗲 𝗳𝘂𝘁𝘂𝗿𝗼. Lo Stato attraverso il PNRR ha messo a disposizione 15 milioni per la casa della Salute, e ha dato l’indicazione di far sorgere 12 strutture che per volontà politica locale si sono ridotte ad 11 cercando di distribuirle equamente nei principali comuni del Trentino. Il conteggio prosegue: un mq di ambulatorio vale €1700 e presso i Comuni candidati si cercano edifici da 700/800 mq 15.000.000 mln / 11 = 1.363.636 /1700 € = 802 mq
Ec𝗰𝗼 𝗾𝘂𝗶𝗻𝗱𝗶 𝘀𝘂𝗯𝗶𝘁𝗼 𝗶𝗻𝗱𝗶𝘃𝗶𝗱𝘂𝗮𝘁𝗮 𝗹𝗮 𝘀𝘁𝗿𝗮𝘁𝗲𝗴𝗶𝗮 𝗽𝗼𝗹𝗶𝘁𝗶𝗰𝗮 𝗳𝗮𝘁𝘁𝗮 𝗱𝗶 𝗻𝘂𝗺𝗲𝗿𝗶 𝗲 𝗻𝗼𝗻 𝗱𝗶 𝗼𝗳𝗳𝗲𝗿𝘁𝗮 𝗱𝗶 𝘀𝗲𝗿𝘃𝗶𝘇𝗶 𝗲 𝗺𝗼𝗱𝗲𝗹𝗹𝗶 𝗼𝗿𝗴𝗮𝗻𝗶𝘇𝘇𝗮𝘁𝗶𝘃𝗶. Che non ci sia un programma politico è evidente e lampante determinato da alcuni fattori:
- non farsi scappare i 15 mln offerti dalla Stato
- chiudere la progettazione delle Case della Salute entro il 2026
- l’importante è annunciare e fare un bel titolone
- l’attuale riorganizzazione dell’APSS non declina le funzioni delle Case della Salute
- si perde tempo ad ascoltare i portatori di interesse.
Ben vengano le 11 Case della Salute che speriamo strada facendo prendano forma non solo dal punto di vista cantieristico, ma anche sostanziale di merito.