Presentato il Trentodoc della Cantina sociale di Roveré della Luna: una nuova occasione per far conoscere anche questo angolo di Trentino

Da Michele Dallapiccola

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Un nome che richiama il brio del perlage omaggiando, grazie alla «e» accentata finale, cantina e territorio. Fucsia e azzurro i dirompenti colori scelti per packaging ed etichetta. 2012 l’anno di vendemmia, per oltre 30 mesi di maturazione in bottiglia. Questa la carta di identità dei due primi Trentodoc della Cantina Roverè della Luna Aichholz. Obiettivo? Avvicinare nuove fasce di consumatori allo spumante metodo classico trentino. 

Oltre 130 persone, tra soci, istituzioni, stampa e pubblico finale, hanno partecipatoalla serata di presentazione di Vervè.

«La volontà – ha spiegato il presidente della Cantina Diego Coller – è quella di ritagliarci il nostro spazio sul mercato puntando su una forte differenziazione al fine di intercettare nuove fasce di consumatori, che al Metodo Classico Trentino spesso preferiscono altri tipi di bollicine. Ne è risultato un prodotto giovane ma di grande qualità, frutto di tre anni di lavoro e ricerca, che ci auguriamo apprezzerete». 

Una scommessa «che rompe le regole del gioco», ha detto l’assessore provinciale Michele Dallapiccola: «Una nuova occasione per far conoscere anche questo angolo di Trentino e per promuovere la cultura del vino buono e di qualità. Spesso noi trentini tendiamo a non metterci in mostra, con il rischio di non farci notare, ma dobbiamo uscire da queste logiche e gridare al mondo quel che siamo capaci di fare». 


Bruno Lutterotti, neopresidente Cavit, a sua volta ha manifestato apprezzamento per la scelta estetica complimentandosi al contempo per la capacità di osare dimostrata dalla Cantina. «Del resto il mercato e le recenti analisi di marketing – ha sottolineato – dimostrano come sia necessario andare anche in questa direzione.

Sono certo – ha concluso – che a quest’abito si accompagni anche una grande qualità del prodotto, vista la grande tradizione ed esperienza della Cantina di Roveré «Dopo un intervento del sindaco Luca Ferrari che ha lodato il risvolto benefico della serata, visto che parte del ricavato è andato a favore dell’Agsat (Associazione Genitori Soggetti Autistici del Trentino), ha preso la parola il direttore Corrado Gallo, che ha parlato degli aspetti qualitativi del prodotto. Si tratta di due millesimati, frutto della vendemmia del 2012. Il Brut è composto da un 40% di Pinot Bianco – proveniente dalla zona Dozzeri che celebra il territorio di Roveré diversificando questo Spumante da altri in circolazione -, 40% Chardonnay e 20% Pinot Nero, mentre il Rosé è ottenuto per il 100% da Pinot Nero. Siamo i numeri 42 nella famiglia del Trentodoc e abbiamo sicuramente soltanto da imparare ma abbiamo voluto metterci in gioco augurandoci che apprezzerete i risultati del nostro lavoro».