PARTE LA SFIDA “LEADER”

Da Michele Dallapiccola

 
Convegno Leader­_6 30.11.2015

Oggi il seminario promosso dal Servizio Politiche Sviluppo Rurale. Dallapiccola: “Non assistenzialismo ma aiuti alle imprese che investono e sanno stare sul mercato” PARTE LA SFIDA “LEADER”: SETTE COMUNITÀ IN CERCA DEL PROPRIO SVILUPPO
La partita per i progetti Leader, strumento del Programma di Sviluppo Rurale per promuovere e sostenere progetti di sviluppo rurale ideati e condivisi a livello locale al fine di rivitalizzare il territorio, creare occupazione e migliorare le condizioni generali di vita delle aree rurali europee, è tutta da giocare. Parte della sfida è nelle mani dei GAL, i Gruppi di azione locale che dovranno ora costituirsi e che saranno chiamati a dimostrare qualità gestionali, in grado di promuovere e coordinare uno sviluppo territoriale, attento e vicino ai bisogni locali. Ai soggetti dei costituendi GAL il Servizio Politiche Sviluppo Rurale della Provincia ha dedicato oggi, nella Sala Cuminetti del Centro Servizio Culturali Santa Chiara, un’intera giornata di approfondimento e presentazione della Misura 19, la specifica misura per il Leader attivata dalla Provincia autonoma di Trento nell’ambito del PSR 2014-2020 e che può contare su una dotazione di risorse pari a 18 milioni di euro di spesa pubblica cofinanziata (UE, Stato, Provincia). Ad aprire il seminario l’assessore all’agricoltura, foreste, turismo e promozione, caccia e pesca Michele Dallapiccola che ha lodato la capacità imprenditoriale degli agricoltori trentini ma ha anche avvertito che le risorse, anche nel settore agricolo, dovranno essere finalizzate non alla sussistenza ma allo sviluppo: “E’ finito il tempo dell’assistenzialismo, vanno aiutate solo le imprese agricole che sanno stare sul mercato. Dobbiamo essere selettivi e privilegiare il sostegno agli investimenti. I progetti – ha detto ancora Dallapiccola – dovranno essere costruiti puntando sulle proprie forze, il contributo pubblico dovrà essere percepito come un aiuto a ridurre la durata del proprio mutuo, una opportunità da cogliere che va sorretta dalla capacità di acutizzare il nostro ingegno e dalla voglia di fare dei territori”.



L.E.A.D.E.R. che la Provincia autonoma di Trento vede come processo “locale”, “endemico”, “attento”, “dinamico”, “eccellente”, “reattivo”: sono queste, infatti, le 6 regole per “essere un buon Leader” che hanno dato il titolo al seminario, sei qualità che sono state declinate nella concretezza dagli interventi della mattinata. L’esperienza ha dimostrato che Leader può realmente migliorare la qualità della vita nelle zone rurali sia per le famiglie di agricoltori che per la popolazione rurale in senso lato. Determinante – come hanno messo in luce molti dei relatori invitati al seminario – sarà la partecipazione attiva degli operatori locali, protagonisti nel definire “dal basso” lo sviluppo futuro delle proprie zone: individuando i propri fabbisogni, le priorità da affrontare, le strategie da mettere in atto in termini concreti, dando una vera e propria risposta collettiva ai fabbisogni legati allo sviluppo di un territorio.

 L’iniziativa Leader incoraggia le zone rurali a esplorare nuove modalità per divenire o restare competitive, a sfruttare al meglio le loro potenzialità e a sormontare le eventuali difficoltà, quali l’invecchiamento della popolazione, la scarsità di servizi o la mancanza di possibilità occupazionali. A differenza della programmazione passata (durante la quale sono la Val di Sole ha attivato un programma Leader), nei prossimi anni i territori che cercheranno di sfruttare questa opportunità coprono una superficie molto più vasta, riconducibile a due macroaree: 1) Comunità di Primiero, Comunità della Valsugana e del Tesino, Magnifica Comunità degli Altipiani Cimbri, Comunità Alta Valsugana e Bersntol, territori a cui saranno complessivamente assegnate per il Leader poco più di 11.665.000 euro; 2) 

Comunità della Valle Dei Laghi, Comunità della Valle di Cembra, Comunità Rotaliana – Kőnigsberg, che potranno contare su una assegnazione di risorse pari a circa 6.334.000 euro. All’interno di queste dotazioni finanziarie, l’Assessorato all’agricoltura darà un’indicazione politica relativamente alla destinazione di 1 milione di euro complessivamente alle Valli del Leno. La normativa comunitaria prevede infatti che possano essere destinate a territori confinanti con quelli rientranti nel programma LEADER fino al 25 per cento delle risorse. I GAL – ha spiegato Riccardo Molignoni (Ufficio di Supporto all’autorità di gestione) – dovranno elaborare una strategia partecipativa basata su alcuni ambiti tematici di intervento. Partendo dal rafforzamento dei legami tra agricoltura, ambiente e turismo sostenibile gli ambiti tematici di intervento attivabili possono essere: • sviluppo e innovazione delle filiere e dei sistemi produttivi locali (agro-alimentari, artigianali e manifatturieri); 

• sviluppo della filiera dell’energia rinnovabile (produzione e risparmio di energia); 

• turismo sostenibile; 

• cura e tutela del paesaggio, dell’uso del suolo e della biodiversità; 

• valorizzazione e gestione delle risorse ambientali e naturali; 

• valorizzazione di beni culturali e patrimonio artistico legato al territorio; 

• accesso ai servizi pubblici essenziali; 

• inclusione sociale di specifici gruppi svantaggiati e/o marginali; 

• riqualificazione del territorio rurale con l’eventuale creazione di servizi e spazi inclusivi per la comunità; 

• diversificazione delle attività non agricole da parte delle imprese agricole. All’interno degli ambiti tematici competerà al GAL scegliere le Misure/Operazioni da attivare in funzione dei risultati attesi individuati nella strategia. 

La Misura 19 LEADER attivata dalla Provincia di Trento è composta da 4 tipologie diverse di finanziamento: 


“Sostegno preparatorio” 

È uno strumento temporalmente limitato alla fase che precede la selezione delle strategie di sviluppo locale. L’obiettivo principale è quello di ampliare la capacità istituzionale e progettuale delle comunità locali, di definire tutte le attività preparatorie per l’elaborazione della Strategia di sviluppo locale di tipo partecipativo in risposta alle necessità del territorio ed alle attività propedeutiche alla creazione del GAL. L’aiuto concesso è pari al 100% della spesa ammissibile a contributo e per un massimo di 30.000 euro per strategia presentata. 


“Sostegno all’esecuzione degli interventi” 

L’Operazione è volta alla realizzazione di interventi di sviluppo territoriale integrato a livello locale individuati da ciascun GAL e derivante dall’analisi dei fabbisogni presenti sul territorio e individuati nella fase preparatoria. Per l’attuazione della Strategia, il GAL provvederà direttamente all’elaborazione ed emanazione di bandi pubblici e alla selezione dei progetti. 


“Preparazione e realizzazione delle attività di cooperazione del GAL”

L’intervento mira a promuovere la preparazione e l’attuazione della cooperazione tra territori appartenenti ad uno stesso Stato membro, cooperazione interterritoriale, o facenti parte di Stati membri diversi, cooperazione transnazionale. I principali obiettivi sono ricercare la complementarità tra territori diversi, incentivare scambi di esperienze e sinergie tra territori diversi che implementano lo stesso tipo di strategia locale; raggiungere la massa critica per realizzare determinati progetti che non potrebbero trovare applicazione in una sola zona a causa del limitato bacino oppure la cui efficacia aumenta se maggiormente diffusa. 


“Sostegno per costi di gestione e animazione” 

E’ finalizzata a sostenere il GAL sia nella fase di animazione territoriale – azioni dirette alla diffusione della strategia sul territorio interessato e allo scambio di informazioni – e sia nella fase di attuazione della Strategia di Sviluppo Locale di Tipo Partecipativo (Strategia SLTP), finanziando le attività del GAL come promotore dello sviluppo locale nella gestione, nel monitoraggio e nella valutazione della strategia e le spese relative al funzionamento della struttura. Al seminario di oggi, nella prima parte della mattinata – aperta dagli interventi del responsabile dell’Autorità di Gestione del PSR, Alberto Giacomoni – è stato annunciato che il bando per la selezione delle due strategie di sviluppo locale e dei due GAL che le attueranno, uno per ogni raggruppamento territoriale coinvolto, verrà pubblicato a gennaio, ma l’invito rivolto ai territori è quello di attivarsi subito: le procedure, infatti, non sono né semplici né rapide ed occorre, soprattutto, creare le alleanze locali tra gli attori sociali, economici e culturali locali. Sì perchè Leader non dev’essere un progetto “agricolocentrico” ma coinvolgere ed abbracciare sinergicamente più ambiti, ad iniziare dal turismo, per garantire uno sviluppo integrato. 

Sono poi seguiti gli interventi di Luca Sighel dell’Appag sugli obblighi e le procedure previste, quelli di due rappresentanti del Consiglio per la Ricerca in Agricoltura e l’analisi dell’economia agraria (CREA) – Luca Cesaro consulente della Provincia per il Leader, che ha spiegato quali saranno i criteri che saranno prioritariamente applicati per individuare i progetti finanziabili, e Milena Verrascina, che ha parlato invece delle “eccellenze rurali” – quindi in chiusura di Elena Maccioni del Network europeo per lo sviluppo rurale e di Paolo Rosso dell’OCSE. Nel pomeriggio ben cinque Gruppi di azione locale provenienti da diverse regioni italiane hanno condiviso la propria esperienza di Leader nella programmazione 2007-2013, spiegando in particolare come è nato il proprio GAL, le difficoltà riscontrate nella gestione dello stesso, i punti di forza su cui il gruppo ha fatto leva per sviluppare la propria strategia e presentato alcuni progetti particolarmente significativi attuati con lo strumento LEADER. Tra questi anche la nascita, all’interno del percorso compiuto dal LEADER Val di Sole, di una start up, un’azienda florovivaistica avviata da una giovane imprenditrice che produce specie endemiche con metodo biologico e le commercializza a fini fitoterapici.
 
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