“Lo definirei un piccolo trattato di sociologia del lavoro agricolo. I 170 protagonisti intervistati da Carlo Bridi sono braccia rubate all’industria, al commercio, ai servizi e donate al territorio e al paese. L’agricoltura è un settore economico che può trovare nella sostenibilità la sua salvaguardia e questa è una ricchezza straordinaria che va preservata e monetizzata”.
Parole del presidente della Fondazione Edmund Mach, Andrea Segrè, intervenuto venerdì scorso, a San Michele, con l’assessore provinciale Michele Dallapiccola, alla presentazione del libro di Carlo Bridi intititolato “L’agricoltura è giovane”. All’incontro, moderato dal caporedattore del Trentino, Paolo Mantovan, erano presenti molti dei giovani intervistati.
“Intendiamo proseguire nel sostegno dei giovani imprenditori” ha detto l’assessore Dallapiccola. Riferendosi al libro ha spiegato che “restituisce una immagine coerente e unitaria di un fenomeno vitale e in crescita destinato a cambiare il nostro modo di guardare all’agricoltura e anche quello di guardare ai nostri giovani per il fatto che sempre più chi si accosta a questo settore lo fa dopo una preparazione scientifica molto accurata”. Ecco quindi che l’agricoltura non è più il lavoro-rifugio di chi “non trova altro”, ma una scelta consapevole.
Di qui l’importante ruolo svolto dalla Fondazione Mach. Il giornalista Paolo Mantovan spiega che con questi pezzi Bridi non solo descrive, ma racconta e accompagna, con delicatezza, un fenomeno reale, quello del ritorno dei giovani all’agricoltura e del recupero del senso del territorio nelle scelte della propria vita. Carlo Bridi ha ricordato come proprio da San Michele quasi 60 anni fa è partita l’azione di formazione professionale dei giovani.
La Fondazione Mach, come risulta dalle testimonianze raccolte nelle interviste, è al centro del presente e del futuro della nostra agricoltura.
Un’agricoltura sempre più green e di alta qualità con un occhio attento al consumatore. Il libro, come ricorda il direttore del Trentino Alberto Faustini nella prefazione, “costruito con facce di giovani che solitamente non finiscono sul giornale, di avventure imprenditoriali che sovente non si conoscono e dunque non si raccontano… Carlo Bridi di domenica in domenica ha messo insieme generazioni, tradizioni e vocazioni. E le ha raccontate col piglio di chi conosce e ama l’agricoltura da sempre”.
In questa grande storia, c’è un pezzo della nostra meglio gioventù: c’è la generazione che ha saputo restare legata alla terra in un mondo che guarda a internet, che sgretola i confini, che si fa davvero globale. Il libro è il frutto di 170 interviste fatte da Carlo Bridi e pubblicate nella rubrica “Giovani protagonisti” del quotidiano Trentino.