Il Trentino per la BIOdiversità

Da Michele Dallapiccola

Biodiversita

Una ‘tre giorni’, dal 20 al 22 maggio prossimi, per parlare di biodiversità, per capire cos’è e perchè è importante che ci sia. Il Trentino, che su questo tema ha molto da dire e da mostrare, ha voluto aderire alla Giornata nazionale della biodiversità, il 20 maggio, con tre giornate ricche di iniziative rivolte al pubblico e distribuite sul territorio, dall’azienda agricola Spagolle della Fondazione De Bellat a Castelnuovo in Valsugana, al MUSE, ai territori del Parco locale del Monte Baldo e del Parco nazionale dello Stelvio. La numerosità dei soggetti coinvolti, da quelli istituzionali (Assessorato all’agricoltura, foreste, turismo e promozione, caccia e pesca, Assessorato all’ambiente, Servizio Agricoltura, Servizio Foreste e Fauna, Servizio Sviluppo Sostenibile e Aree Protette, Trentino Marketing, Fondazione E. Mach, MUSE, CREA di Villazzano, Federazione Provinciale Allevatori, Fondazione de Bellat) alle associazioni ( Atabio, La Pimpinella, Biodistretto Val di Gresta, Baldensis, Associazione Goever – Cereali del Trentino, Slow Food, Associazione farina della Valsugana), è un segnale importante ma anche la testimonianza, spiegano gli assessori all’agricoltura, foreste, turismo e promozione, caccia e pesca Michele Dallapiccola, e all’ambiente Mauro Gilmozzi, che “si sta creando un capitale culturale in grado di produrre i frutti sperati ma, soprattutto, evidenzia che in Trentino la biodiversità si celebra tutti i giorni”.

La conservazione della diversità biologica, a livello di ecosistema, di specie o di gene, è divenuto uno degli obiettivi primari a livello internazionale ed è stato oggetto di accordi e trattati a partire da quello di Rio de Janeiro del 1992. Recentemente lo Stato italiano ha adottato la Legge 1° dicembre 2015 , n. 194 “Disposizioni per la tutela e la valorizzazione della biodiversità di interesse agricolo e alimentare” che istituisce un sistema nazionale di tutela e di valorizzazione delle risorse genetiche locali. La legge prevede una serie di disposizioni, di forme organizzative e di attività tese al recupero delle risorse genetiche di interesse agrario e alimentare locali, allo svolgimento di attività di prevenzione e di gestione del territorio per il raggiungimento degli obiettivi di conservazione di questa particolare forma di biodiversità che vede l’attiva partecipazione di agricoltori ed allevatori. Le amministrazioni regionali sono chiamate a dare attuazione alle disposizioni promuovendo le attività di recupero delle risorse genetiche nonché di prevenzione e gestione del territorio, attraverso la costituzione di reti di agricoltori e allevatori custodi, l’individuazione di itinerari, l’istituzione di comunità del cibo.

La legge istituisce inoltre la Giornata nazionale della biodiversità di interesse agricolo e alimentare ed individua il giorno 20 maggio per l’organizzazione di cerimonie, iniziative, incontri e seminari dedicati ai valori universali della biodiversità agricola e alle modalità di tutela e di conservazione del patrimonio esistente. Un elemento caratterizzante la biodiversità agricola è il ruolo attivo dell’agricoltore e dell’allevatore custode. Infatti questo tipo di biodiversità o la si usa o la si perde, diventa quindi strategica la raccolta, la difesa e l’uso sostenibile delle risorse genetiche di interesse agricolo locali. Precedentemente l’Assemblea generale delle Nazioni Unite aveva proclamato la Giornata mondiale della biodiversità per celebrare l’adozione della Convenzione sulla Diversità Biologica individuando il 22 maggio di ogni anno il giorno dedicato alla difesa e alla tutela della biodiversità.

Da un confronto con varie istituzioni ed organizzazioni provinciali, Federazione Provinciale Allevatori, Fondazione de Bellat, Fondazione Edmud Mach, il MUSE, il CREA e le associazioni del settore è stato individuato un programma di eventi, presentato oggi alla stampa, articolato su tre giorni (20 – 21 e 22 maggio) ed in varie località del Trentino. Il programma di iniziative è rivolto sia agli addetti ai lavori sia alla popolazione e rappresenta una importante occasione di attenzione e di riflessione su un tema di fondamentale importanza per le comunità locali e per l’intero pianeta.

Le attività previste per i giorni 20 e 21 maggio sono dedicate alla biodiversità agraria ed alimentare e sono localizzate presso l’azienda Spagolle della Fondazione de Bellat a Castelnuovo Valsugana, dove è prevista l’esposizione delle razze minacciate di abbandono, la realizzazione di attività didattiche, il mercato dei prodotti della biodiversità, il libero scambio/baratto di sementi, ma anche approfondimenti con una serie di interventi e relazioni sul tema della biodiversità nonché incontri fra operatori per la creazione della Rete di agricoltori e allevatori custodi. Il giorno 22 l’attività si sposta al MUSE dove gli eventi in programma sono dedicati alla biodiversità naturalistica: tra questi anche un nuovo allestimento di orti dedicati all’Anno internazionale dei legumi (tema che ha ispirato tra l’altro anche la recente edizione di Ortinparco) ed una conferenza spettacolo.

“Il Trentino per la BIodiversità – spiega l’assessore Dallapiccola – non vuole essere una manifestazione fine a se stessa ma una tappa di un percorso che vede gli assessorati all’agricoltuira e all’ambiente fare sintesi su questi temi”. Anche il collega Mauro Gilmozzi ha parlato di “occasione per il territorio”, di una opportunità per “far conoscere cosa si sta facendo in Trentino per valorizzare i servizi ecosistemici connessi alla biodiversità, dentro la quale è l’uomo a ricoprire un ruolo da protagonista”.

All’incontro con la stampa è intervenuto anche il direttore generale della Fondazione Edmund Mach, Sergio Menapace, che ha sottolineato il forte impegno dell’ente di San Michele nel supportare e partecipare all’evento in programma nel fine settimana, che vede coinvolgere sia tecnici che ricercatori in attività di conferenze e laboratori. “La tutela e la valorizzazione della biodiversità – ha detto – è uno egli obiettivi della attività della FEM, uno strumento che al tempo stesso permette e agevola la possibilità di coltivare in modo sostenibile”. Menapace ha anche sottolineato la capacità di fare rete e sistema sia a livello di enti di ricerca sia a livello di mondo produttivo. “L’evento – ha concluso – rappresenta dunque un primo ritorno dei risultati concreti che questo territorio ha raggiunto e vuole essere un lancio per seguire obiettivi ancora più ambiziosi”.

Al concetto di “biodiversità partecipata” ha infine fatto riferimento il direttore del MUSE, Michele Lanzinger, rivendicando al MUSE “un compito educativo vicino all’attivismo”, un’attenzione che mette al centro la dimensione attiva dei cittadini per raggiungere obiettivi comuni che guardino ad una sempre migliore qualità della vita. Perchè in fondo la biodiversità è questo, un’assicurazione sulla qualità della nostra vita.

Dallpiccola intervista BIOdiversità 16.05.2016
Programma Il Trentino per la BIOdiversità
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