Le telecamere sono salite in valle dei Mocheni per raccontare la vita dei pastori di questa valle e il fascino delle transumanze fra agli alpeggi in quota, e di come un gruppo di donne imprenditrici ha avviato una nuova attività per recuperare la lana dei pastori e restituirle valore economico.
Domenica 7 ottobre il Trentino ritorna protagonista nella mattinata di Canale 5 grazie ad una puntata della trasmissione Melaverde in onda a partire dalle ore 11.55 dedicata alla pastorizia e registrata anche sul nostro territorio.
Il conduttore Vincenzo Venuto è salito per l’occasione in valle dei Mocheni, per incontrare i pastori locali che nel corso dell’estate conducono le greggi di pecore nella transumanza, alla ricerca dei pascoli migliori, un viaggio lento e quasi d’altri tempi che unisce l’uomo e i suoi animali. Quassù gli ovini si nutrono fino all’inizio dell’autunno in perenne movimento alla ricerca di erba sempre fresca.
Con loro si muovono i pastori insieme ai cani, fondamentali per riuscire a governare il gregge. Risultato di secoli e secoli di incroci oggi si sta cercando di farli riconoscere come una vera e propria razza, il Pastore del Lagorai. Intervistati da Vincenzo Venuto i pastori raccontano la loro vita nomade al seguito degli animali, sempre a piedi, dormendo in ricoveri improvvisati o in piccole roulotte, spiegano anche le ragioni di questa scelta di vita. Nella seconda parte della puntata, dopo un approfondimento sulla cultura e le tradizioni della cucina mochena e sulla proposta agrituristica, si parla del Comitato Bollait
– Gente della Lana, nato per ridare vita a una filiera corta della lana in questa valle. A dare respiro e vita a questo progetto al quale aderisce anche il Comune di Palù del Fersina/Palai en Bersntol è un gruppo di giovani donne imprenditrici che gestiscono agritur e b&b nella valle e con il comune interesse per la lavorazione della lana. Il Comitato promuove e sostiene azioni finalizzate in particolare al recupero dei circa 4 mila chilogrammi di lana dei pastori della valle che non avrebbe alcun mercato, al fine di restituirle un valore economico. Viene infatti reimpiegata per fare materassi e guanciali, lavorazioni artigianali in feltro, filati che vengono poi colorati in maniera naturale grazie alle piante coltivate in un “giardino tintorio”, un orto particolare dove si mettono a dimora piante e fiori in grado di tingere la lana in maniera del tutto naturale. Le riprese della trasmissione sono state effettuate in collaborazione con Trentino Marketing.