Onori ed oneri: chi governa deve accettare sfide e critiche.

Da Michele Dallapiccola

Alcune affermazioni a mezzo stampa, accomunano in questo fine settimana, due esponenti della giunta provinciale: sono il nostro beneamato presidente Fugatti la sua fida assessora Zanotelli, uniti nel modo di reagire (a mio avviso pessimo) a fronte di giuste istanze di cittadini. A onor del vero, questo tipo di approccio ai problemi non è assolutamente un nuovo da parte loro né dunque sorprende il sottoscritto per toni e per contenuti.
Rispetto al passato, la considerazione che mi permetto di fare deriva dal fatto che è nuovo e diverso il loro ruolo. Mentre prima infatti queste persone ricoprivano posizioni di opposizione ora invece la loro attività è di governo ed e’ innanzitutto per questo principale motivo che dovrebbe cambiare – a mio modesto avviso – lo stile, il tono e la loro capacità di reagire alle critiche. Rispondere stizziti alle istanze dei cittadini davanti ai problemi scaricando sulle amministrazioni del passato senza assumersi una responsabilità programmatoria trasmette molta immaturità umana oltre che scarsa professionalità politica.

Aggiungo che l’esser da poco insediati non giustifica l’eventuale scarsa preparazione. I cittadini del Trentino hanno eletto queste persone alla guida di un Ente che ha un bilancio oltre 4 miliardi e mezzo (pari a quello di una multinazionale) che non può tollerare e accettare frasi come quelle ad esempio che ha spesso utilizzato l’assessora in questione e per citarne la più ricorrente riporto: “sono qui per imparare”. Eh no, cara assessora, con lo stipendio che ricevi prima  ti prepari e poi intervieni pubblicamente anche in considerazione del fatto che è da marzo 2018 che hai uno stipendio che ti permette di dedicare tempo allo studio e alla preparazione.

Insomma da un lato posso comprendere ma dall’altro non posso certo giustificare  il loro viver male le critiche ricevute; chi amministra dovrebbe innanzitutto porsi con l’atteggiamento del buon padre di famiglia, riporre nervosismi ed impazienza nel cassetto e dalla critica ricavare valore costruendo proposte serie e concrete anche per problemi apparentemente irrisolvibili proprio quali possono sembrare l’instabilità di un versante franoso a Tovel o la presenza fastidiosa e apparentemente ingestita del lupo sul nostro territorio.

PS: a proposito di quest’ultimo argomento, segnalo che probabilmente il ruolo del nostro presidente non è quello di recarsi a valutare se i morsi sulle carcasse sono compatibili con quelli di un lupo o di un cane randagio (accompagnato da telecamere dal vago sapore propagandistico elettorale), per quelle valutazioni abbiamo un ottimo corpo forestale ed un servizio veterinario che sono perfettamente in grado di occuparsi della questione. Molto più volentieri avrei voluto leggere la notizia che Fugatti ha immediatamente contattato Salvini per fare pressione sulla parte gialla del nostro Governo al fine di permettere al Trentino, buon esempio di autonomia, di diventare Provincia pilota nell’applicazione di una legge che il lupo lo vuole gestire e che è stata già scritta dalla precedente amministrazione.

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