Non speso, piuttosto investito e c’è da andarne fieri

Da Michele Dallapiccola

Credo di poter dire che questo sia il più bel complimento che io abbia mai ricevuto da quando sono assessore all’agricoltura.  I fondi dei quali parla la mia successora sono i finanziamenti che ho recuperato in sede Comunitaria partendo da una dotazione iniziale finanziaria di 0 (zero) € rispetto ad un minimo che lei si trova a poter a gestire, almeno in questo inizio di legislatura.

Ma andiamo con ordine, come funzionano i finanziamenti in agricoltura?

La CE mette un plafond a disposizione degli Stati Membri i quali a loro volta, li ripartiscono tra le Regioni e Province autonome. Questo avviene in maniera non scontata e a seguito di pesanti trattative che nelle rispettive sedi un assessore che si rispetti è chiamato a definire. Sono molto orgoglioso di quello che abbiamo fatto come Amministrazione, poiché considerando un dato tra tutti, rispetto alla precedente PAC 2007-2013, dove il capitale destinato al Trentino cubò circa 350 milioni di €, in questa attuale PAC abbiamo potuto beneficare di 450 milioni, dunque in pratica di 100 milioni € in più. Anche la Giunta Rossi ha individuato poi risorse aggiuntive provinciali, basti pensare ad esempio al grande sostegno dato al comparto melicolo a seguito delle gelate del 2107 tanto per citare degli esempi.

Ma veniamo al caso del contendere e cioè il bando 411 del 2018 appena terminato. L’osservazione che mi permetto di fare deriva dal fatto che una recente delibera della stessa assessora rimodula le risorse attribuendo i fondi ad un bando che si aprirà in ottobre, dunque?  VUOL DIRE CHE I SOLDI ORA CI SONO!

PER SPIEGARE MEGLIO ECCO LO STRALCIO DELLA DELIBERA DOVE SI CAPISCE COME SI POTREBBE FARE:

Cattura

Non credo sarà un problema in corso d’anno (non lo è mai stato) individuare ulteriori 5 milioni € per finanziare in tempi successivi il bando 2019.

Per molte imprese significherà poter avere la certezza di finanziamenti subito anziché, forse, domani. Ne sa qualcosa questa assessora che pur legittimamente non ha voluto dare le dimissioni da onorevole con relativa indennità di carica fin quando non è stata sicura del posto a Trento.

Evidenzio che il compito di un amministratore è spendere e in investimenti a maggior ragione, perché in politica non ci sono eredi ai quali lasciare finanze o depositi bancari ma programmi e solchi da seguire o cambiare. Nella mia esperienza ho sempre valutato la bravura di un amministratore in funzione del livello di capacita di spesa per investimenti ed interventi ed è dunque per questo motivo che prendo l’uscita dell’assessora come un complimento. Sono quelli che faro io a lei alla fine di questo percorso quando, terminata la trattativa con Bruxelles 2020-2027, anche lei potrà confrontarsi coi suoi predecessori e per l’impietosa legge dei numeri constatare come le auguro e fin d’ora tifo, di aver fatto meglio e di più.