Nuove forme di finanziamento per gli investimenti in agricoltura.

Da Michele Dallapiccola

Ho come l’impressione che la recente partecipazione dell’assessora trentina alla Commissione Politiche Agricole le abbia finalmente permesso di capire quanto ampia e consistente sia stata, e sia, la professionalità dell’amministrazione Trentina negli investimenti anche in campo agricolo. Questo sistema secondo me si può’ paragonare ad un edificio di pietre costruito negli anni grazie alle regole dell’Autonomia e agli uomini che l’hanno animata dove anch’io ho avuto l’onore di collocare alcune di queste pietre, consegnando alla nuova amministrazione l’onere e l’onore di posizionarne altre.

Fa piacere tra l’altro evidenziare la simpatica contraddizione tra le due affermazioni che ci sono state sulla stampa (immagini sotto) e a distanza di pochi giorni,  da parte della nuova assessora relative al fatto che si sarebbe speso tutto il disponibile per l’agricoltura (ovviamente non è così) ma al tempo stesso che questa capacità di spesa sia invece il valore che ci viene riconosciuto dall’Europa e base dunque per l’assegnazione di nuove future risorse che a questo punto sono sicuro saprà cogliere lei.

Lo ripeto ancora: in amministrazione spendere significa investire significa permettere alla propria comunità di crescere ma aggiungo che questo non può che avvenire dentro a un quadro di equilibrio finanziario di prospettiva pluriennale.

Se da un lato il comparto agricolo a livello Provinciale dimostra una certa vivacità, le prospettive ed i venti che soffiano in ambiente Comunitario, nostro principale finanziatore, non ci fanno ben sperare. Il sistema dei pagamenti diretti è molto pesante da gestire nei volumi finanziari che richiede e sul fronte degli investimenti a fondo perduto ed il nostro Europarlamentare Dorfmann ci racconta di forme di ripensamento e trend di decisioni diverse dal passato. Proprio per questo sarà molto importante da parte del Trentino riuscire a prender parte se non addirittura guidare una lobby delle Regioni di montagna. Si raccolga questa mia come una testimonianza da parte di chi ha potuto constatare di persona quanto difficile sia approcciare questi mondi. dopo aver trascorso i miei primi 24 anni nell’impresa familiare di allevamento/commercio ovini ed aver vissuto in quasi in parallelo due esperienze ventennali di medico veterinario ed amministratore locale su tutti i livelli (da sindaco ad assessore), garantisco che per muoversi dentro a certi ambienti è necessario prestare molta moltissima attenzione.

Quanto più autorevole, esperta, preparata e consistente nelle sue esternazioni sarà la nostra giovane rappresentante, tanto più potrà essere leader dentro a questa pattuglia formata sì anche da alcuni principianti ma gestita per lo più da persone esperte nel settore preparate tecnicamente, forbite nel linguaggio e consistenti nei contenuti. Costruire quel minimo di massa critica che salvaguardi un volume finanziario necessario e sufficiente a permettere alle attuali giovani generazioni di pensare a un futuro dentro il quale il sostegno pubblico è effettivamente imprescindibile, considerata ripeto, la notevolmente ridotta marginalità dell’Agricoltura di montagna rispetto a quella generale Europea.

 

A questo punto la proposta politica:

  • sarà opportuno e ritengo inevitabile che il sistema (delle regioni?) preveda un duplice livello di finanziamento mantenendo il livello di “fondo perduto” solo per gli investimenti di portata limitata pensando invece a sviluppare dei fondi mutualistici o un sistema finanziario che anziché intervenire sul conto capitale permetta alle aziende di rivolgersi al mercato del credito ed ottenere consistenti aiuti sull’abbattimento degli interessi e su una partecipazione da parte dell’ente pubblico anche in termini di garanzia. Il sistema in Trentino è già stato rodato nella valorizzazione delle risorse dal nostro sistema assicurativo e degli IST gestiti magistralmente dal binomio CODIPRA/Credito Bancario. Questa abbinata grazie a raffinati strumenti finanziari e importante know how tecnico ha permesso al Trentino di primeggiare in Italia ed in Europa – e lo dico senza timore di autoreferenzialità – anche in questo campo

Ancora una volta la Provincia autonoma di Trento si è dimostrata autorevole e credibile anche a livello Europeo e dunque quanto più professionali e preparati saranno i suoi rappresentanti politici tanto più nelle trattative future saranno importanti le assegnazioni finanziarie in campo agricolo.IMG_20190306_114157speso tutto-01