M49: che cosa succede adesso?

Da Michele Dallapiccola

Alcuni sono ora gli scenari possibili: i maschi di orso sono animali molto mobili, ricordo la vicenda di M4 che si è spostato spontaneamente da qui alla Carnia. M49 non fa eccezione tanto che al netto di potenziali incidenti stradali, potrebbe rimettersi in viaggio e ritornare nei suoi luoghi di nascita o addirittura di origine genetica, cioè in Slovenia, comunque mosso dal desiderio di ricerca di femmine..

Prima di questo comunque c’è il rischio che passi molto tempo dove si è stabilito ora permettendo a Fugatti di fregiarsi di essere stato il primo presidente ad aver gestito il progetto di ripopolamento del Trentino con l’orso colonizzando la zona est della provincia.

Non succederanno invece attacchi per vendetta, gli animali non conservano questo tipo di sentimento e dunque se l’orso attacca se è solo per i motivi per i quali attaccano tutti gli altri orsi del Trentino. D’ora in poi quindi, anche nel Trentino orientale, sarà molto importante attenersi alle indicazioni sul come ci si deve comportare in caso di presenza di orsi nel territorio che si frequenta. È tutto spiegato molto bene sul sito della provincia alla sezione orso nella pagina dedicata ai grandi carnivori. Sono informazioni serie, scientifiche, vere e validate da esperti internazionali. Ci si può fidare. 

Ciò che non succederà a mio avviso invece è che si possa sparare a vista specie in tempi brevi. Per decidere di sopprimerlo sarà necessario attendere, temo, che M49 dia qualche altra prova del suo immutato carattere. Passare da un’ordinanza di captivazione ad una di abbattimento richiede motivazioni solide e gancio normativo. Ora abbiamo una legge ma ci vorrà il suo regolamento di attuazione e relativi atti di notifica a chi di competenza. Niente di semplice ne di automatico. A tal proposito invece Fugatti probabilmente tradito dall’emozione provocata dall’incidente dall’incidente della fuga, ha cercato di rassicurare i suoi elettori affermando questa colossale panzana. Nelle ore successive si è sicuramente accorto che l’intero governo, a partire da Salvini (social-patico animalista per convenienza) per arrivare a Costa ( più vicino all’orso che alla Lega) impediranno con ogni forza legale in loro disponibilità di torcere a questa bestia anche solo un’unghia. E del resto vi immaginate le reazioni del mondo extra Trentino ora che siamo finiti persino sulla BBS? Che ripercussioni imponderabili ci potrebbero essere?

Ora però questa Lega, che tanto ha criticato il governo autonomista della precedente legislatura, ha avuto un enorme colpo di fortuna nel trovarsi in dotazione uno strumento eccezionale come quello di una legge che permetta di gestire in autonomia la presenza dei grandi Carnivori. Dovranno esser più veloci, competenti e più umili di come sono stati fino ad ora ma appoggiati dai nostri tecnici potranno presto dotare il Trentino di piani di gestione che, con taglio scientifico, permetteranno di gestire anche casi difficili come quello di M49. 

UN PICCOLO LASCITO AUTONOMISTA CHE UN GOVERNO AUTONOMISTA HA CONSEGNATO A CHI IN TRENTINO VIVE IL DISAGIO DELLA PRESENZA DI QUESTI OSPITI.

Fin qui narrata la storia per quanto riguarda l’orso. Per gli abitanti del Trentino orientale, continuano invece le puntate, piuttosto pesanti, interpretate dal lupo. Anche questa settimana in malga Vezzena è stata predata una manzetta di un anno.

Questo fatto mi ha particolarmente impressionato perché l’animale era di quella taglia molto grossa che di norma i lupi non attaccano. Un bovino di grande valore genetico, morto per l’incuria di una Giunta che ha concentrato le sue forze su un pulmino in giro per il Trentino anziché su piani straordinari di prevenzione. Sì sono promessi miracoli depotenziando quello che poteva essere un piano straordinario di azioni di protezione rispetto al quale il Trentino poteva diventare un fulgido esempio a livello nazionale ed europeo. Il Trentino non è popolato solo da M49-Houdini e dunque la costruzione di una serie di recinti elettrificati pur non risolutiva avrebbe salvato la vita a molti animali nelle nostre zone. Anche una forma di aiuto speciale che prevarichi la condizione di aiuto economico in regime di de minimis per assumere in via straordinaria un certo numero di pastori avrebbe permesso di ridurre il problema, senza la pretesa di risolverlo.

Invece come nel classico caso dei vaccini, un eccesso di zelo da parte della politica ha impedito di affrontare alcuni problemi pratici prevalentemente con approccio scientifico tecnico ritenendo che per superare il problema fosse sufficiente parlare alla pancia dei propri elettori.

Così questi amministratori si sono ridotti a promettere che per risolvere il problema del lupo e dell’orso si potrà presto cominciare a sparare:

-sapendo che direttive nazionali ed europee sono assolutamente contrarie a questo.

-sapendo che i social, Salvini ed il governo non sono assolutamente d’accordo con quello che la lega usa per illudere i contadini

-sapendo che anche dove si sono attuate politiche di controllo come in Francia comunque il problema si è solo ridotto ma non è assolutamente scomparso.

-sapendo che, tolta una sfortunata piccola fetta popolazione rappresentata dagli allevatori, tutto il resto della popolazione nazionale ed europea ha un orientamento prevalentemente animalista film provincia la cui economia si basa prevalentemente sulla turismo non può non tenere in considerazione.

In pratica hanno provato – maldestramente – a cominciare a risolvere il problema dal fondo.

Le bugie hanno le gambe corte esattamente come la capacità di star senza cibo di M49.

Entro poche ore spontaneamente ci dirà dove si trova perché i forestali registreranno la prima predazione di orso in Trentino orientale dopo la sua nuova reintroduzione. Con buona pace di quegli allevatori che ad ottobre hanno votato Tonina, Zanotelli e Fugatti, nuovi esperti in materia di gestione dell’orso.

Meno male che ora c’è la legge dei tanto criticati Autonomisti.