È già passato già un anno dal suo insediamento e quasi due da quando Fugatti si è presentato nel nostro collegio per chiedere i voti per entrare in Parlamento. In questo tempo l’Alta Valsugana è stata ed è assente da qualsiasi forma di dibattito politico dell’attuale Giunta.
Nel precedente mandato si è ragionato intorno a temi di sviluppo territoriale finanziando opere legate allo sviluppo e alla valorizzazione del territorio dal punto di vista turistico e agricolo che sono le principali vocazione della nostra bella zona.
A mero titolo di esempio ricordiamo principalmente:
– il finanziamento del rilancio della stazione sciistica della Panarotta con un’offerta rivolta prevalentemente alle famiglie e all’avviamento alla sua pratica dello sci.
– il finanziamento per permettere la riapertura il castello di Pergine valorizzando soprattutto l’aspetto culturale, ricettivo ed eno-gastronomico
– il finanziamento dell’ammodernamento della parte wellness delle Terme di Levico
– il finanziamento per il rifacimento dell’impianto irriguo sul conoide di Susà per riattivare l’agricoltura con un occhio particolare di riguardo alla sostenibilità nel campo dell’utilizzo idrico.
– è stato sostenuto l’investimento di ampliamento del compendio immobiliare della cooperativa Sant’Orsola.
– dal punto di vista sanitario l’accordo con Telethon per portare servizi supplementari all”Ospedale Villa Rosa nel campo delle malattie neurodegenerative.
Stride dunque che la cronaca di oggi presenti un investimento che la cooperativa Sant’Orsola affronta utilizzando fondi comunitari OCM – dunque praticamente con le proprie forze – che rappresenta l’unico segno di vita, che l’economia nella nostra zona dà in questo primo anno di vita del governo leghista in Trentino.
L’assenza di una qualsiasi nuova forma di proposta investimento o di sviluppo per gli oltre 50.000 abitanti dell’Alta Valsugana da parte di questa Giunta leghista è a dir poco deprimente. Porta a sentirsi considerati mera riserva di voti privati di un’idea di sviluppo dove indirizzare i propri sforzi di impresa.
Se è tollerabile e in parte è comprensibile la momentanea difficoltà a reperire fondi finanziari non può esserlo l’assenza di idee e di proposte di sviluppo praticamente in nessun settore.