Un anno di lavoro, il primo della XVI° legislatura.

Da Michele Dallapiccola

E’ già trascorso un anno dal nostro insediamento come consiglieri di minoranza od opposizione che dir si voglia. Si è trattato di un anno di intenso lavoro e di grandi battaglie dove il segno più tangibile del nostro operato sono gli atti politici ufficialmente depositati. Oltre ad averne condiviso più di un centinaio, nel suo primo anno di lavoro, il Gruppo Consiliare del Patt ha presentato ben 8 disegni di Legge, 5 dei quali a prima firma del sottoscritto.

I principali temi trattati hanno riguardato:

– La modifica della legge elettorale sul numero delle preferenze; confluito poi in un più ampio disegno che prevede anche la reintroduzione del sistema proporzionale e attende a breve la calendarizzazione d’aula

– Norma per favorire il recupero di Prato e Pascolo sui Boschi danneggiati dalla tempesta Vaia,  bocciata dall’assessora all’agricoltura e costantemente promossa anche se altrettanto ignorata dal Vicepresidente della Giunta

– Una nostra proposta di riforma dell’organizzazione della promozione turistica territoriale

– La legge provinciale per il sostegno ai caseifici di montagna

– Legge per l’utilizzo dei prodotti agroalimentari come ambasciatori del territorio

Rispetto alla norma di recupero di superfici a prato e pascolo sono poi state fatte anche due proposte alternative: una sotto forma di mozione e una sotto forma di ordine del giorno all’assestamento di luglio. Lo stimolo al governo provinciale relativo alla necessità di una sua maggiore incisività nelle azioni di riparo dei danni da Vaia ha riguardato anche il settore ittico dove le piene hanno distrutto anni di lavoro di ricostruzione della fauna ittica autoctona grazie al lavoro di volontariato delle associazioni pescatori.

Attori anche di altre numerose mozioni, costruite per tenere alta l’attenzione sul comparto agricolo, abbiamo voluto stimolare l’assessorato in particolare sull’integrazione del PSR sulla misura nel 611- premio insediamento giovani – e sulla 411- investimenti in agricoltura e infine per le misure a premio in particolare la compensativa. Nonostante la bocciatura in sede di proposta, l’assessorato ha poi comunque sempre dato seguito ai nostri suggerimenti.

Questi atti politici hanno avuto comunque lo spessore di poter rimanere alla ribalta della cronaca e le continue proposte, talvolta, sono state successivamente lanciate o fatte proprie anche dalla giunta stessa.

Nel campo della viabilità oltre ad aver esercitato un piccolo stimolo per la messa in sicurezza dell’abitato di Campolongo, abbiamo raccomandato alla Giunta di trovare misure di compensazione agricola a seguito del tanto progettato quanto teorico raddoppio della SS 47 tra Castelnuovo ed Ospedaletto. Quest’opera, estremamente importante dal punto di vista della sicurezza umana è altrettanto nociva per le attività agricole della zona. Questo danno sarebbe facilmente compensabile attivando incentivi su misure di bonifica rispetto alle quali sono stati esercitati sulla giunta numerosi stimoli a sostegno delle esigenze della valle.

In tema di grandi carnivori, numerosi sono stati gli appelli all’esecutivo per implementare le misure a sostegno della prevenzione da danni e si è effettuata sul territorio un’intensa attività di informazione relativa allo stato dell’arte della nuova norma per la gestione dei carnivori a seguito della sua dichiarata costituzionalità da parte della consulta.

Queste serate sono state sempre molto partecipate e si sono rivelate importanti occasioni di dialogo con il mondo agricolo e non solo. In ogni modo e termine in nostro possesso abbiamo poi stimolato la giunta ad adottare il tanto atteso piano provinciale di gestione dei grandi carnivori. Su tutte queste azioni con rammarico dobbiamo constatare che ad oggi la giunta rimane colpevolmente inerte ed in silenzio.

Attraverso una mozione che di fatto ha portato il problema alla ribalta del dibattito politico, abbiamo invitato gli assessorati competenti ad occuparsi della difficoltà a reperire lavoratori anche stranieri nei comparti che richiedono manodopera stagionale. Anche le maggiori sigle sindacali hanno più volte rimarcato la grave difficoltà sia in campo agricolo sia in campo turistico a reperire operatori ma queste difficoltà sono state negate dalla Giunta sia in sede istituzionale nei fatti e dunque ci spenderemo ancora perché nel più breve tempo possibile queste condizioni carenziali trovino una soluzione.

Infine, abbiamo depositato numerose interrogazioni alle quali è sempre stato dato risalto anche a mezzo stampa. Quelle che ritengo di maggior interesse hanno riguardato:

– la necessità di attenzione e di risorse del settore irriguo in particolare in val di Non e in Valsugana

– l’importanza di procedere celermente con il progetto di collegamento sciistico tra l’area di San Martino ed il Passo Rolle 

– la necessità di attenzione del settore vitivinicolo in particolare per patologie endemiche come la flavescenza dorata e il mal dell’esca

– bisogno di maggiore attenzione e proattività nel tutelare le attività agricole per i danni da cimice asiatica ma soprattutto da drosophila suzukii

– interventi a favore del settore lattiero-caseario rispetto al quale c’è stata una totale indisponibilità da parte dell’assessorato a trovare una soluzione adeguata e dunque a seguito di queste dichiarazioni si sono sviluppate da parte nostra delle concrete proposte addirittura di livello normativo

– Numerose interrogazioni relative alla non gestione del problema determinato dalla presenza dei grandi carnivori per il settore zootecnico e la necessità di una maggiore incisività delle azioni di prevenzione attiva e passiva fin qui scarsamente intentate.

Non sono mancate serate di sensibilizzazione pubblica riguardanti l’insensato progetto di ripensare il collegamento della Valdastico non più in termini utili alla Valsugana ma funzionali esclusivamente alla Vallagarina. Fondamentalmente la nostra Valle rimarrebbe vittima del costante aumento di traffico mentre la zona di Rovereto si ritroverebbe con un disastro ambientale e dunque un danno di gran lunga più grave dei pochi vantaggi che un’ulteriore arteria stradale porterebbe alla zona.

Ci avviamo alla discussione definitiva di questa prima manovra finanziaria leghista osservando promesse inevase e proposte di carattere iniquo o comunque prevalentemente legato a provvedimenti di immagine più che di sostanza. 

Il miglior augurio che possiamo fare al Trentino è che il pressing politico che anche il nostro gruppo effettuerà su questo esecutivo li porti a ricredersi ed a organizzare una manovra più equa e rispettosa delle classi più deboli. La sensazione che viviamo quotidianamente tuttavia è quella di una società Trentina che sempre più si stia accorgendo di cosa significa farsi governare da amministratori che nel proprio curriculum hanno scarsissima esperienza di campo. 

Nel frattempo movimenti d’opinione molto forti anche di livello nazionale, trovano attecchimento anche in Trentino e certificano la cronaca trovandoci spazio ed affiancandosi a notizie di scioperi e movimentazioni sindacali di dimensione così cospicua come non si vedeva da tempo. Vogliamo pensare che si tratti di una coscienza collettiva assopita che si sta risvegliando esprimendosi come musica per le nostre orecchie. 

Anche noi siamo pronti a suonare la nostra parte.20191110_153412-01