IL VIRUS SUL TURISMO TRENTINO: NON BASTA COME PROBLEMA?

Da Michele Dallapiccola

Giungono insistenti voci circa la ferma volontà di questa giunta provinciale di portare avanti la riforma del turismo. Purtroppo, anche un non esperto, in questi tempi di crisi può immaginare che il turismo si riformerà da solo a causa della pandemia, ma agli addetti al settore, la lega trentina vuole regalare qualche emozione in più: l’indeterminatezza totale! A quella dei mercati verrà aggiunta anche quella data da nuove regole di funzionamento riferite a presenze, flussi e fatturati che cambieranno radicalmente!

Temo tristemente che questo settore dell’economia Trentina risentirà molto più degli altri della presenza del COVID19 e delle relative restrizioni normative per contenerlo. Nella migliore delle ipotesi di una fase 2 e di una fase 3, accompagnate dal grande impegno dei nostri operatori per recuperare il recuperabile, con quale serenità infatti un potenziale ospite affronterà una vacanza in guanti e mascherina? La definitiva ripresa per questo settore temo potrà arrivare solo con la definitiva sconfitta del virus grazie alla vaccinazione massiva e la ormai rinomata immunità di gregge.

– Nello screenshot sotto, la fortissima preoccupazione per l’estate adombra ogni più ottimistica previsione. E se sembra ormai certa una stagione estiva a segno “meno”, all’orizzonte si intravedono fantasmi per quella invernale ’20/’21.
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Eppure, con ostentata sicumera, il caparbio titolare del dicastero del turismo trentino si ostina ad esternare – gli va riconosciuto con grande forza d’animo – l’intenzione di procedere, nonostante tutto e tutti. Si percepisce la sensazione, a mio avviso validata da alcune sue pubbliche affermazioni, ch’egli voglia in qualche maniera lasciare un segno negli annali delle cronache dal consiglio provinciale trentino più di quanto non farà il virus. Credo che la tenacia con la quale sta portando avanti le sue idee lo premierà in ogni caso perchè, comunque vada, le condizioni di disagio che provocherà il cambio di organizzazione normativa, insieme ai danni deflagranti del virus sul sistema, costruiranno un combinato disposto che difficilmente molti operatori del settore dimenticheranno.

Nel frattempo, ad una minoranza che voglia vigilare attenta, viene offerta l’occasione  di ragionare insieme ai molti scontenti che questa riforma lascerà sul terreno politico per costruire insieme a loro ulteriore controriforma con relativi correttivi. Non tutto della proposta di riforma della lega infatti è da buttare ma va considerato che nei mesi scorsi e dentro a questa crisi, si sono evidenziati nuovi elementi di criticità: perché non aspettare ed affrontare tutto allora con la dovuta ponderatezza? Siamo convinti infatti che questa proposta normativa non tenga conto di tutte le sensibilità dei territori al punto che sarà il principale oggetto di dialogo sulle politiche turistiche del dopo Failoni e del dopo lega in Trentino: chi verrà dopo di loro, dovrà aggiustare le cose se queste verranno portate avanti così come sono proposte ora.

Non è un caso che nella nostra idea di riforma sia compresa invece la possibilità di effettuare alcune fusioni solo su base volontaria. Ci sono Consorzi Pro loco già socialmente e tecnicamente pronti a muoversi insieme, Comuni o Comunità che spontaneamente pensano ad aggregazione diverse. Perché allora proporre tutto, subito ed per imposizione dall’alto? Perchè si ascoltano solo le APT che hanno tutto l’interesse ad accettare la riforma perché ottengono innegabili vantaggi? Tutti devono avere voce dove invece la funambolica tournée del dinamico duo provinciale, da loro stessi definita come miglior vestito democratico mai realizzato per una norma ha fallito. Viziata dall’impulsivo desiderio di fagocitare teste annuenti è stata mal presentata, quando ancora si trovava in fase fetale, spoglia dei dovuti particolari esecutivi necessari agli intervenuti per il giusto contributo critico.

– Dal titolo sotto ben si comprende la divisione nelle opinioni dei vari Presidenti APT, l’impressione è che si voglia far leva su questo. A decidere saranno utenti ed imprenditori.

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Per il momento la partita è nelle mani dei Presidenti di APT ai quali è conferito l’incarico di portare le loro variegate sensibilità in Conferenza di Marketing territoriale. Li  definirei eroi solitari fin quando il tenace assessore si facesse approvare dalla sua acritica ed accondiscendente maggioranza leghista questa sconsiderata norma, allora saranno molte le figure d’impresa e di sistema ad affiancarsi a loro e all’assessore per offrire la loro opinione su questo nuovo stato di cose.

Qualcosa mi induce a pensare che non sarà con profusione di complimenti.