A commercianti, partite IVA e ristoratori in difficoltà, la Giunta offre la conferenza stampa quotidiana.

Da Michele Dallapiccola
In questi giorni, sempre più telefonate ci raggiungono nel tentativo di ricevere da noi quelle risposte sociali ed economiche che evidentemente il governo provinciale tarda a far arrivare. 

Sono voci di Partite IVA prive di tutele specifiche, di commercianti al dettaglio, di ristoratori rimasti senza reddito, o più in generale di chi non sia ricompreso nei pochi strumenti che finora Governo Nazionale o Provincia abbiano messo in campo. E allora il pensiero va alle tante ore che questa Giunta Provinciale trascorre in conferenza stampa e mi chiedo se parte di quelle stesse ore le avesse invece investite a prepararsi dal punto di vista amministrativo, oggi forse potrebbe permetterci di beneficiare di provvedimenti finanziari tangibili anche per queste professioni giustamente disperate. E se, letta con gli occhi pre-Covid, qualche nostra critica del passato è parsa eccessiva si rivaluti ad esempio la pur suggestiva e lodevole iniziativa del tour settimanale dell’esecutivo nelle vallate trentine. 

E’ un apprezzato segno di vicinanza ai territori che di fatto però impegna e impedisce all’amministratore che lo pratica di studiare e dedicarsi a tempo pieno alle attività amministrative anziché anche a quelle di rappresentanza. Le frequentazioni del territorio, ridotte a favore di qualche momento di preparazione tecnica in più, avrebbero donato alle conferenze stampa – oggi recitate con lo stesso pathos di una partita di tombola – un assessore al bilancio ricco di spunti e di idee, che non aspetta i titoli dei giornali per decidere cosa dire. Avemmo ascoltato competenze sanitarie strutturate verso un orizzonte che lascia intravedere qualcosa in più rispetto ai pur utilissimi numeri di contagi. E che dire di quei dicasteri curvati nel pensiero da evidenti interessi personali che non trovano niente di meglio che proporre vacanze invernali? Dopo mesi di stop scolastico? Dopo ore ed ore di lezione perse e mai più recuperabili?

Se solo ci avessero ascoltato quel debito tanto importante quanto utilissimo, la Provincia lo avrebbe contratto già un anno fa; se solo fossero stati più reattivi, l’emissione di Bond sarebbe già in partenza anche su base regionale, grazie alla fiducia e le notevoli disponibilità di risparmi dei trentini. E se invece che, come a Pontida, a Roma o a Bruxelles si fossero recati nei dicasteri anziché sui palchi dei comizi, quanti contatti in più ci sarebbero ora da mettere a fattor comune?  Abbiamo bisogno, infatti, di nuove norme ed agevolazioni anche per il settore agricolo che si trova ormai in ginocchio ad eccezione del comparto melicolo: ma forse l’atonia è dovuta proprio a questo?

Saremo facili profeti immaginando che alla società avvilita ed affamata del post-Covid non basterà invocare la presenza del virus – anche insieme a Vaia – come scusa al proprio non fare, né basteranno i like degli amici, epurati dei commenti negativi, perchè il filtro sociale della nostra comunità sottopone i suoi politici a giudizio quotidiano anche attraverso i dettagli più insignificanti. Interessi personali, atteggiamenti arroganti, populismi inconcludenti non sono ammessi: taciuti nel confronto diretto si accumulano, si sommano e montano come una piccola goccia che diventa torrente e poi fiume. Col tempo.

Non so se la politica tornerà ad acquistare la fiducia delle persone, se sarà capace di ritrovare il suo ruolo, ma se così fosse lo farà innanzitutto verso chi ha saputo dimostrare la propria affidabilità. Verrà  punita la bulimia del fare, a tutti i costi, col rischio di dover tornare sui propri passi senza nemmeno l’umiltà dell’ammissione delle proprie colpe. Vi immaginate quanto sarebbe bello sentire: “Abbiamo sbagliato, ad esempio, a tener le piste aperte, ad invitare nuovi ospiti in trentino – anche con l’aiuto social del nostro leader politico – abbiamo sbagliato a permettere le visite nelle case di riposo. E sì, non temiamo confronti o giudizi e se necessario ben venga anche una commissione d’inchiesta, siamo disponibili a collaborare”. Ma affermazione di questo tipo, soluzioni amministrative originali o che guardino a nord anziché continue ammiccanti scopiazzature di ciò che succede a sud, temo che almeno nell’immediato, non ne vedremo.