SULL’OPPORTUNITÀ’ DI UNA RIFORMA DELLA PROMOZIONE TURISTICA: UN NOSTRO PARERE.

Da Michele Dallapiccola
Che sui propri profili social, un politico curvi la realtà, cercando di rappresentare solo gli elementi a sé favorevoli, non è che la prosecuzione in chiave moderna di una tecnica vecchia come il mondo. Comprensibile in politica, scorretta, quando accade su una pagina utilizzata come profilo istituzionale con l’incoerenza di chi richiama a non praticare la politica sui social, proprio sul social utilizzato per le proprie comunicazioni istituzionali.

Veniamo ai fatti: il 18 aprile un membro dell’esecutivo provinciale, ha pubblicato affermazioni che a nostro avviso non rispondono al vero e che in questa sede intendiamo smentire. Nel post si parla genericamente di una proposta del PATT, quando invece ad esser sul tavolo è un DDL proposto da tre consiglieri provinciali appartenenti al relativo gruppo consiliare. Questa proposta non viene nemmeno presa in considerazione addossandoci piuttosto una contrarietà generale alla riforma della norma sulla promozione turistica. In realtà la richiesta di sospensione dell’iter di approvazione della riforma, è recente ed è stata resa impellente dagli eventi occorsi in queste ultime settimane. E’ altrettanto ingiusto che ci venga attribuita una contrarietà alla riforma del turismo tout-court laddove avvertiamo questa, netta, solo verso una riorganizzazione integrale del comparto.

E’ oggettivo che nei prossimi mesi, le difficoltà da superare, specie nel mondo del turismo, saranno enormi. Abbiamo motivo di pensare che potranno venir affrontate meglio con strumenti conosciuti e rodati anziché afflitti dagli attriti tipici delle norme nella loro fase di prima applicazione. Ci trova d’accordo invece il pensiero che l’innovazione sia un’azione necessaria per stare al passo coi mercati. Lo abbiamo voluto certificare anche col deposito, avvenuto ormai più un’anno fa, della nostra proposta di riforma. Dentro al DDL presentato vi sono numerosi punti di similitudine a quello formulato dall’attuale giunta  probabilmente perchè gli stakeholder ascoltati nei cinque anni di esperienza passata, sono gli stessi che questo esecutivo ha incontrato nel suo primo anno di legislatura. Medesimi anche i funzionari provinciali che hanno dunque predisposto la norma sentendo il territorio in due tornate consecutive, una con l’assessore precedente ed una con l’attuale.

Siamo d’accordo che vi sia la necessità di costruire agenzie intermedie per superare quegli ineludibili ed arcinoti problemi generati alla “direttiva Bolkestein” sull’utilizzo dei fondi pubblici, a nostro modo di vedere, però, questi tavoli lavorerebbero meglio aggregati per competenza tematica anziché territoriale, proprio come chiede anche ASAT.

Concordiamo inoltre con l’opportunità di ripensare i confini di alcune APT, secondo noi con una logica bottom-up anziché imposta dall’alto come vuole la giunta provinciale.

Altrettanto inquietante, è la preoccupazione relativa al fatto che con la scusa di omologare la tassa di soggiorno si finisca per rimodularla al rialzo. 

Proseguendo nell’analisi delle affermazioni che non rispondono al vero riportate nel post, va fermamente smentita anche la dichiarata disponibilità dell’esecutivo a collaborare.

L’unica occasione, dove la giunta ha voluto confrontarsi con le forze di minoranza, è stata uno striminzito incontro quando ancora la proposta di legge era in una fase embrionale. In quella sede – davanti a numerosi testimoni – il sottoscritto aveva chiesto all’assessore di prendere in considerazione l’ipotesi di unificare i rispettivi disegni di legge proprio a conferma della nostra disponibilità a collaborare. Disponibilità che viene reiterata da questa interrogazione che deve venir intesa come massima apertura all’offerta di contributo pratico. Pur attendendo fiduciosi una qualche risposta da parte della Giunta, ci sembra di poter interpretare il silenzio di questi mesi come una sorta di indisponibilità al dialogo. 

Quanto riportato corrisponde ad una premessa di un’interrogazione che abbiamo preparato con l’intento di mettere nero su bianco e, visti i fatti accaduti, di pretenderlo anche dalla Giunta per via istituzionale anzichè apprendere curvature della realtà dai social di qualche assessore. Abbiamo dunque interrogato il Presidente della giunta provinciale.

– per sapere se, prima della discussione in commissione e come richiesto, sia intenzione della giunta farci pervenire una proposta di unificazione della norma convenzionalmente indicata come “Riforma del Turismo, al nostro ddl 16 del 28/03/2019 “Modifiche della legge provinciale della legge turistica 2002”

 

– In caso affermativo si chiede di conoscere quali aspetti, del disegno di legge da noi presentato, possano venir presi in considerazione al fine di permettere al Gruppo Consiliare del Partito Autonomista T.T., di valutare l’opportunità di procedere attraverso una discussione unificata.