È trascorso più di un anno da quando, il 10 maggio dell’anno scorso, in un convegno a Baselga di Pinè lo svizzero CABI, ha presentato i propri studi relativi all’efficacia del parassitoide Ganapsis brasiliensis su drosophila suzukii.
Ad oggi, qualsiasi attività relativa all’omologazione di studi o altre soluzioni continuano a rimanere le grandi assenti dall’agenda agricola della giunta provinciale.
Ma se la politica ha celermente individuato una soluzione al flagello della cimice asiatica, forse perchè problema particolarmente sentito dal comparto delle mele, sul fronte dei piccoli frutti, non sembra invece filtrare altrettanto interesse ed impegno
Eppure, il via libera all’utilizzo del parassita, potrebbe regalare a Provincia e FEM, l’opportunità mediatica – oltre che tecnica – di arrivare per primi ad una soluzione che il settore attende con grande preoccupazione a partire dal livello nazionale. Va infine evidenziato che oggi, rispetto al passato, è tecnicamente dimostrata la validità di Ganapsis quale strumento innovativo ed efficace.
di seguito il testo completo:
Da informazioni in nostro possesso, pare che in questi giorni la presenza del fastidioso moscerino si sia implementata fino a 10 volte sopra la media del periodo. Questo determina che ad una delicata fase di inizio raccolto, ad un timido tentativo di ripartenza dei mercati post Covid e alle incertezze dovute a carenza di manodopera agricola si aggiungano le difficoltà di mantenere alte, qualità e caratteristiche dei prodotti.
La politica ha individuato celermente una soluzione al flagello della cimice asiatica, problema particolarmente sentito dal comparto delle mele. Sul fronte dei piccoli frutti e dei loro problemi, non sembra invece filtrare altrettanto interesse ed impegno.
A giudicare dai risultati.
Pur comprendendo che l’autorizzazione all’importazione del parassita ganaspis brasiliensis possa risultare un passaggio complicato, non possiamo esimerci dal rilevare che la drosofila e la sua lotta siano completamente scomparse dal lessico della giunta. Il via libera al parassita, potrebbe regalare a Provincia e FEM, record e opportunità mediatica – oltre che tecnica – di arrivare per primi nel settore anche grazie al fatto che oggi, rispetto al passato, esiste questo strumento innovativo. L’omologazione locale di studi svizzeri ed il percorso autorizzativo di concerto con il Ministro Costa, consegnerebbero al settore dei berries un’arma molto efficace. Intanto il lungo silenzio del dicastero provinciale all’agricoltura e la prolungata assenza dal dibattito politico dei relativi temi, non hanno certo lenito le velleità riproduttive del fastidioso moscerino. Da problema mai risolto, puntualmente, come polvere sotto il tappeto, ad ogni congiuntura climatica favorevole, lui, la sua popolazione e i danni annessi e connessi, si ripresentano copiosi.
tutto ciò premesso si interroga la giunta provinciale per sapere
- il problema da noi rilevato si sostanzi come rappresentato anche secondo le informazioni in possesso alla Giunta Provinciale?
- Se sì, come si stia occupando l’assessorato del problema?
- Se sì, come si stia occupando FEM, del parassita?
- In ogni caso, quale lo stato dell’arte per l’autorizzazione all’utilizzo anche in Trentino di ganapsis brasiliensis quale parassitoide della drosophila suzukii?
Trento, 19 maggio 2020
Cons. Michele Dallapiccola
Cons. Paola Demagri
Cons. Ugo Rossi