RIFORMA DEL TURISMO?

Da Michele Dallapiccola

Non adesso e comunque non così

I numeri del turismo nella scorsa legislatura, anno dopo anno, hanno polverizzato i record storici delle stagioni precedenti. Solo recentemente dunque si è avvertita l’esigenza di riformare il settore. Questo è avvenuto a causa di un incombente direttiva Europea che codifica l’utilizzo delle risorse secondo la modalità con la quale sono state raccolte.

Le APT potranno continuare a funzionare come soggetto privato se almeno il 51% del loro finanziamento sarà di origine privata.

Di qui l’esigenza di costruire degli enti intermedi che da un lato costituiscano un momento di integrazione delle attività delle singole APT e dall’altro possano valorizzare le importanti risorse pubbliche rese disponibili dall’introito della tassa di soggiorno.

Pur contrari all’applicazione di una riforma in un momento tra i più delicati della storia economica di quest’ultimo secolo trascorso, ci troviamo d’accordo invece sulla necessità di costruire questi enti intermedi. Per questo motivo li abbiamo voluti inserire anche nella nostra proposta legislativa.

Invece: armonizzare, fondere e centralizzare l’amministrazione del turismo dalle valli sulla città, costituisce la cifra che delinea l’intento riformista l’attuale Giunta.

Noi non siamo d’accordo e riteniamo che il necessario coordinamento vada impostato sulla base dei prodotti turistici disponibili. I Territori verrebbero aiutati a collaborare perché accomunati da prodotti turistici affini anziché divisi da nuovi confini di nuovi cervellotici enti: le ATA, agenzie territoriali d’ambito.

Proporremmo di coordinare attività sulla neve, sulla terra, cultura, enogastronomia, formazione e business. Sono questi alcuni esempi di capisaldi che i tavoli di coordinamento dovrebbero amministrare.

Oggi si sono concluse le audizioni sui “ddl turismo” dove ai rappresentanti di categoria sono state offerte le due opzioni attraverso i due disegni di legge presentati.

Siamo molto soddisfatti perché la nostra proposta in audizione ha ricevuto il parere tendenzialmente positivo e da:

  • Asat associazione albergatori della provincia di Trento
  • Confindustria
  • Azienda promozione turismo Vallagarina
  • Ingarda
  • Rappresentanza delle tre strade dei sapori
  • Associazione gestori rifugi la provincia
  • Associazione professioni della montagna (guide Alpine maestri di sci accompagnatori di territorio)

Ora la palla passa all’assessorato che dovrà decidere se accogliere o meno questa richiesta.

A noi rimane la soddisfazione di aver introdotto in legge un principio che conoscevamo perché queste categorie, le abbiamo ascoltate con grande attenzione rispetto nei 5 anni precedenti all’insediamento dell’attuale Giunta.