COMUNI TRENTINI: SI RIPARTE.

Da Michele Dallapiccola

Come la quiete dopo il temporale. Ripartono i nostri Comuni. E intanto ciascuna forza politica racconta delle proprie vittorie.

Lo abbiamo fatto anche noi. Lo diciamo sottovoce, ora, ma con una certa soddisfazione. Si contano sulle dita di UNA MANO i comuni in Trentino che hanno voluto ospitare, almeno in forma palese, l’ideologia ed il simbolo della lega.

A Pergine e a Cles, la soddisfazione maggiore: non c’è stato nessuno che abbia avuto il coraggio di associare la propria persona a questo simbolo, né come primo cittadino, né in una lista. Lì la lega non è nemmeno riuscita a presentarsi. Nonostante, promoter d’eccezione, vivessero in quelle località: il Presidente del Consiglio Regionale e un’Assessora Provinciale.

A ben vedere, chi offre la propria disponibilità a candidare, mette a disposizione la propria figura, la propria persona. Pochi vivono questa occasione come una sfida, piuttosto la avvertono come forte responsabilità. Ecco perché vi devo confessare che pur non conoscendo termini più appropriati, trovo che per le elezioni, vincere o perdere, siano verbi proprio antipatici.

Piuttosto, vincere, significa assumersi responsabilità. Un messaggio che traspare come non ancora completamente colto anche in ambito più ampio.

Ho come la personalissima impressione che a livello provinciale, a due anni di distanza dal voto, non sia ancora superata la fase elettorale. A mio vedere la lega al governo del trentino si concentra ancora troppo, sul tentativo di carpire il consenso, sul trasmettere l’empatia quasi come di un clan tribale. Si lavora a spot e ci si concentra, sempre a mio avviso, sull’apparire anziché sulla progettualità e sulla visione.

Un esempio tra tutti? La gestione orso. Sono pochi al mondo i problemi che ad ignorarli si risolvono da soli. E la questione grandi Carnivori NON è tra queste. Forse anche nella speranza di non finire in procura, si è provato a mettere in gabbia tutti gli orsi che davano fastidio. E alla fine in procura, probabilmente, ci finiranno lo stesso. 

Ancora oggi in Aula di Consiglio Provinciale, dai banchi della lega, esponenti partitici di rilievo – più seri che faceti – lanciano non senza il condimento di qualche epiteto, un motto di incoraggiamento alle proprie fila: “abbiamo vinto, arrendetevi! Adesso qui comandiamo noi!” 

Mi chiedo cosa? Si comandano un’astronave, un transatlantico, tutt’al più un aereo. La Provincia si guida, si governa, si programma nel suo futuro, con delle scelte. Di quelle che nei nostri Comuni, nei giorni scorsi, abbiamo visto in maggior numero. Per fortuna.