ZOOTECNIA: NEI NUMERI, LA LETTURA DEL SUO FUTURO

Da Michele Dallapiccola

Che la zootecnia, sia un settore in cronica difficoltà è un dato di fatto. Mestiere difficile, quello dell’allevatore, tanto duro quanto unanimemente percepito come carico di dignità sociale e ricco di soddisfazioni morali. Di quelle economiche invece, il riconoscimento è piuttosto stentato.

Vita in malga, la vacanza degli allevatori!?

Non solo finanziario, il motivo ostativo alla diffusione su maggiore scala di questa professione. Ve n’è uno di tipo sociale. A ben vedere, grande come una casa: il lavoro dell’allevatore è totalizzante. Dal punto di vista fisico, umano e mentale. Ed è per questo che spesso l’allevatore ha scarse occasioni di occuparsi della cosa pubblica o attivarsi per acquisire molteplici relazioni sociali allargate.

La bella Valsugana, dove la zootecnia sa dire la sua

Eppure, della sua esistenza ce ne accorgiamo tutti specie quando viviamo il territorio trentino a scopo ludico o ricreativo. E lo percepiamo come ordinato e vivibile quando il confine tra il verde chiaro dei prati al verde scuro dei boschi è netto e definito.

Grigie al pascolo, per tener lontani i boschi

Quando i prati coltivati a sfalcio o pascolo delimitano in maniera evidente i confini con il bosco. Il riverbero è forte e positivo anche dal punto di vista del marketing turistico. Si tratta dell’immagine che noi offriamo del nostro ambiente.

La zootecnia in festa! Che gioia per i nostri ospiti

Ebbene: sono gli allevatori e gli zootecnici per i prati coltivati a sfalcio o a pascolo ed i pastori transumanti per le aree marginali. Sono loro i veri responsabili di questa miracolosa gestione.

Quanto bene fanno i greggi transumanti all’alta montagna dove le vacche non vanno più?

L’estesa Val Rendena o la preziosa Val di Fassa, regine del nostro turismo estivo potrebbero presentarsi ai nostri ospiti senza i loro prati e con i boschi fin dentro ai centri abitati.

manza Rendena SUPERLATIVA!

Accanto a un fattore negativo esterno al sistema ce n’è uno interno al sistema stesso. Quello che fa riferimento, dicevamo anche alla scarsa appetibilità finanziaria di questa professione rispetto ad altre. Gli attuali modelli di sviluppo aziendale relativi alla remuneratività del latte non giocano a favore di ampi margini di interesse da parte dei giovani. Che tra l’altro, non possono considerare attrattiva, una professione che li potrebbe tenere lontani dalle molte occasioni di svago e di divertimento che invece i propri coetanei possono permettersi.

Tecnica e preparazione: non c’è futuro per l’improvvisazione

A questo punto sorge spontanea una domanda. Tutto ciò premesso dove sta andando la zootecnia trentina?

Un aiuto può arrivare dalla lettura dei numeri e delle cifre del comparto. A patto che poi vengano utilizzati per aiutare il sistema zootecnico ad evolvere. Come provammo a fare anche noi, in passato, cercando di stimolare la raccolta dei dati riguardanti la zootecnia. Abbiamo provato a farlo partendo da un aspetto talvolta trascurato: la gestione e la sostenibilità economica dell’azienda agricola.

Camosciata delle Alpi, interessante alternativa alla bovinicoltura da latte

Questa interrogazione vuole invece stimolare l’assessorato a rendere edotti noi e la collettività sui numeri della zootecnia. Anche se letti su un periodo relativamente breve ma estremamente significativo: quest’ultimo ventennio.

Puerpera di limousine. Gelosa della sua amata vitella.

Sappiamo che questi dati sono sparsi in alcuni database diversi. Sarà piuttosto difficile reperirli in tempi brevi e per alcuni sarà difficile risultare esaustivi e completi nella risposta. Siamo altrettanto convinti però che una volta ottenuti saranno estremamente utili agli scriventi e all’assessorato stesso.

Partendo dalla lettura di questa base passata, si potranno prefigurare con maggior accuratezza scenari futuri, specie alla luce della proposta, oggi su ogni tavolo politico agricolo europeo, di una nuova Politica Agricola Comunitaria.

Per meglio suggerire, abbiamo propedeuticamente richiesto alla Giunta una ricognizione accurata dei numeri immaginati sopra, depositando un’interrogazione.

I contenuti sono costruiti per conoscere, relativamente alla nostra Provincia, il più recente dato annuale completo disponibile, ed il suo corrispondente di 10 e di 20 anni prima, riguardo a:

  • La consistenza patrimonio bovino totale
  • La consistenza del patrimonio bovino da latte.
  • La consistenza del patrimonio ovino totale
  • La consistenza del patrimonio ovino transumante
  • La consistenza del patrimonio caprino totale
  • I quintali di latte prodotti nell’anno di riferimento.
  • I quintali di latte caprino prodotti nell’anno di riferimento.
  • Il numero di aziende zootecniche totali.
  • Il numero di aziende zootecniche full time o professionali
  • L’età media dei loro titolari
  • La superficie coltivata a sfalcio e pascolo