C’è voluto un intero giorno in più rispetto al vicino Alto Adige, per la lega al governo del Trentino. Alla fine l’ha prodotta anche lei. L’ordinanza di recepimento del DPCM di Conte, per gestire questa nuova seconda ondata da Covid.
Ancora una volta, lo ha fatto con lo spirito di uno scienziato che sperimenta più che di un’amministrazione che ragiona. Certo, ha introdotto qualche elemento di novità molto positivo – ritardando la chiusura dei pubblici esercizi del Food & beverage – e per ora, mandando tutti comunque a scuola.
A supermercati e negozi chiusi di domenica. Un’altra volta!
Perchè strafare? Perché rischiare sulla pelle altrui? In questo bel pezzo de Il Dolomiti che trovi QUI, il costituzionalista Francesco Palermo spiega chiaramente il pasticcio combinato dalla Lega al governo del Trentino e cosa c’è il forte rischio succeda ora.
Saremmo stati così soddisfatti se il Trentino avesse cercato almeno per una volta di far valere le prerogative della propria autonomia con oculatezza.
Invece, nemmeno qui si è voluto agganciare all’Alto Adige. Neanche qui è stato emanato un provvedimento analogo a quello nostro, ad esempio, per la gestione dei Grandi Carnivori.
Il Trentino ha scelto una strada propria rispetto all’Alto Adige e ora rischia di venir isolato. Con la solita malizia da “furbetti del quartierino” i leghisti locali hanno provato a reinserire nell’ordinanza di recepimento del DPCM, la norma che chiude i negozi la domenica.
Per dimostrare che cosa? Che avevano ragione? Che razza di machismo è questo? I tanto sbandierati pareri tecnico-scientifici ascoltati da Fugatti raccontano forse che il Covid si diffonde al supermercato di domenica? E così qualcosa che per una volta va davvero incontro ai pubblici esercenti rischia di venir vanificato da questo atto di basso profilo.
Non sarebbero state le 2 ore in più sui ristoranti a far saltare la mosca al naso di chi si oppone ai provvedimenti della Provincia.
Ma i negozi specie di grande dimensione non si sono certo scordati che nei pochi mesi in mezzo a questi due lockdown, sono stati bloccati da una legge dichiarata improcedibile.
E giustamente, a quanto pare, c’è anche chi ha avviato una causa per richiesta danni alla Provincia. Questo provvedimento così strampalato non potrà che implementare il disagio collettivo a detrimento delle pur poche – ma buone eccezioni – che conteneva.
Non si rischia sulla pelle del prossimo. Chi amministra deve essere prudente, perché se poi le cose saranno andate bene non si sarà trattato di bravura ma solo di fortuna.
E il Trentino non merita di esser gestito dalla sorte!