FRONTE COMUNE O NON SE NE ESCE

Da Michele Dallapiccola

Come è giusto che sia, nel mondo dell’amministrazione e della politica non si parla d’altro. O meglio, si fa davvero fatica  a parlare d’altro. Tuttavia, la società mondiale, un futuro certo lo avrà. Con (come in questo momento) e senza Covid (come, sono convinto, sarà). 

La politica intanto fa quel che può, ci mette del proprio – se ne ha – ed agevola – o meglio dovrebbe agevolare – con gli interventi finanziari messi in campo grazie alle giuste e normali relazioni che ci sono tra i vari livelli amministrativi. 

Se ora la PAT, ad esempio, ha a disposizione dei fondi di riserva, è anche perché ha trattato un nuovo, transitorio Patto finanziario con il ministro Boccia.

Fin qui tutto bene. Non fosse che questa saga fatta di DPCM e relative Ordinanze regionali ha visto un continuo fiorire di iniziative provinciali/regionali molto autonome e poco autonomistiche.

Si ha come l’impressione di assistere ad una rincorsa a chi riesca ad ottenere maggior visibilità governativa locale più che perseguire il buon senso per il bene comune.

Eppure, una cupa nebbia sta avvolgendo il Pianeta e dentro a questo l’Europa intera. I Governi mondiali sono preoccupatissimi: apri questo link per leggere cosa ne dice ad esempio la Merkel. Come si poteva pensare che il virus risparmiasse il Trentino? 

Ci ha provato, in parte, con cautela, un prudente Kompatscher. E ci ha pure fatto eco il più autonomista dei governanti a statuto ordinario: Zaia. 

Sornione, attento al sentire comune, governa il Veneto destreggiandosi tra competenza esibita e prudenti ammiccamenti alla lega. Ebbene, egli stesso, proprio in queste ore, intervistato da una Tv a diffusione nazionale ha richiamato l’esigenza di fare squadra con il governo. Quello stesso esecutivo nazionale giallo-verde dal quale lui vive lontano anni luce.

Intanto a Trento si annaspa, si procede, “sentendo le categorie”, e tra un tampone e una conferenza stampa si annunciano provvedimenti che “ci chiedono le persone”. 

Lo ammetto, abbiamo governato e fatto opposizione. Sappiamo quanto difficile sia assumersi responsabilità e farlo bene e velocemente. E nemmeno lontanamente fummo toccati da una pressione così forte come quella che preme ora su questa giunta. Ciò non toglie che ci siano proprio a ridosso dei confini del trentino, sia a nord che a sud, provincie e regioni che operano meglio. 

Che questo momento difficile per la lega al governo del Trentino – forse uno dei più bassi da quando governa – sia il vero stimolo a copiare, all’allinearsi ai provvedimenti regionali, nazionali e d’Europa.

Così, sarà più difficile sbagliare. I provvedimenti impopolari saranno meno aggrediti perché comuni e attivati anche altrove. E’ solo in questo modo che si può pensare di uscirne.

La prossima estate è ancora lontana. Troppo lontana.