RIFORMA DEL TURISMO? A tempi migliori!

Da Michele Dallapiccola

Puntuale, come ogni anno, ritorna la manifestazione culturale turistica promossa da Confesercenti: la BITM. Oltre a consigliare di seguirla, ancorché solo online, viste le condizioni sanitarie del momento, mi permetto di evidenziarne il Titolo: “Il turismo che verrà”. In effetti, gli occhi delle imprese, sono fissi sul proprio futuro. Lo scrutano intensamente, alla ricerca di respiro. Cambieranno le abitudini delle persone? Cambierà la clientela? Come si dovrà reagire ed organizzarsi?

Di certo, siamo di fronte ad un momento straordinario, pieno di incognite e di novità. E per non far mancare loro nulla, la miglior trovata in campo turistico l’ha avuta questa lega al governo del trentino. Oltre a quelli subiti dal contesto, ha pensato bene di mettere in campo anche degli sconvolgimenti di tipo amministrativo attraverso la riforma della promozione locale. Una riorganizzazione che creerà non pochi grattacapi, ancora.

Immaginando un lungo inverno con poco lavoro, a causa della tragedia planetaria, probabilmente il coraggioso assessore, all’uopo delegato, ha pensato bene di valorizzare il personale reso inoperoso dall’assenza di ospiti. “Si dedicheranno a riformare la propria azienda” avrà certamente pensato. Il risultato però è stato ben altro.

n.d.r.

In questa delicatissima fase, si stanno investendo tempo e risorse per riorganizzare il sistema della promozione tra video incontri, lockdown, più o meno soft e provvedimenti presi tra fretta e furia per salvare il salvabile. Del resto il timing della riforma incombe, scandito da articoli di legge! Nel corso del prossimo anno dovrà compiersi il disegno definitivo. Ma ad inquietare è un’altra data. Il 31 dicembre 2020. E’ il termine entro il quale le APT non assorbite dal disegno pandemico failoniano, dovranno optare a quale ambito aderire. Questo, qualora non si recuperino sufficienti finanziamenti privati per rimanere da sole.

Col Covid che impedisce di incontrarsi, discutere di persona, liberamente, i tempi stretti di questa operazione rappresentano una vera agonia dentro al problema.

Va osservato che l’attuale periodo tra gli altri ostacoli alla serenità, trova particolarmente ostica la ricerca di contributi privati. Chi ha la forza di investire propri ulteriori capitali per sostenere l’Apt di zona? 

Così, beffati dal periodo molti imprenditori – che in tempi migliori investirebbero ben volentieri in questo asset – si trovano sorpassati dalla fretta amministrativa.

Questa giunta insiste nel voler portare a casa la riforma nel bel mezzo di una delle peggiori tempeste virali che l’uomo ricordi. 

Pazientando oltre la prossima bella stagione invece, si potrebbe attendere che l’epidemia scemi. La disponibilità seppur inizialmente limitata di vaccino, psicologicamente, aiuterebbe non poco ad avere fiducia nel proprio futuro. A quel punto le nostre imprese turistiche potranno trovare il coraggio di investire con generosità per il futuro della propria promozione.

Lo abbiamo voluto chiedere anche attraverso un’opportuna MOZIONE.

Perchè non inserire nel prossimo d.d.l. collegato al Bilancio di Previsione 2021 un emendamento che proroghi l’entrata in vigore della riforma del turismo a non prima del 1 gennaio 2022?