Nel pieno della propria crisi, il settore del turismo non può investire tempo e risorse a riformare se stesso! Lo abbiamo detto molte volte in Consiglio, anche con atti formali rivolti alla giunta.
La loro risposta è sempre stata quella di presentare la modifica di assetto delle APT come una grande opportunità. Lo sarà, ne siamo convinti anche noi, ma solo quando le acque della crisi saranno un pò più tranquille e sul settore tornerà il sereno.
Tanto per ricordare…
Oggi il comparto segna un rosso assai profondo. Reso ancora più amaro dal ricordo del quinquennio passato quando in Trentino gli arrivi turistici aumentarono da 5 a quasi 6 milioni di persone. Che arrivarono a pernottare in Trentino per 32 milioni di notti! Sembra una favola, vero?
Eppure, è il lascito più significativo di quello che da alcuni membri di questa maggioranza è stato più volte definito la peggior giunta col peggior assessorato al turismo della storia. Che di danni ne avrebbe combinati a sufficienza. In teoria. Ora invece, i danni ci sono davvero e a procurarli ci ha pensato il Covid.
I fattori della crisi. Non solo virosi.
Sul settore, il caos regna sovrano. La cosa più preoccupante è che i vaccini sono messi a disposizione a rilento e somministrati in preda ad una grandissima confusione.
I dati, ormai è palese, sono stati curvati al limite delle possibilità per presentare una situazione che ha finito per dimostrarsi poco comprensibile. Anche se a dirlo erano dei gufi. Nonostante tutto, l’ineffabile giunta non demorde.
La crisi azzanna i lavoratori dal basso. Al punto da spingere i sindacati a chiedere al Presidente della Provincia il commissariamento degli assessorati al lavoro per intervenire velocemente. Anche il Patt ha segnalato specifiche fragilità nel settore che altrove in Italia sono già state prese in carico. A QUESTO LINK AD ESEMPIO UNA DELLE PIU’ RECENTI PROPOSTE PER LE PROFESSIONI DELLA NEVE
Gli annunci della politica dentro all’infodemia
Eppure, ancora una volta, l’aspetto che sembra più premere al caparbio esecutivo di oggi è quello degli annunci. Aver comunicato per ben 5 volte l’apertura degli impianti a fune, ha spinto il comparto a buttar via un sacco di soldi per effettuare approntamenti di piste che non sono serviti a nessuno. Ora, non paga, la giunta inizia a “stalkerare” i laghi ed il periodo pasquale.
Qualche proposta
Bene farebbe invece, a concentrarsi su misure di ristoro locali. Magari piccole ma più rapide da attivare se si utilizzano le prerogative dell’autonomia.
Velocizzare le vaccinazioni, e non illudere nessuno su eventuali aperture del commercio o date di termine della crisi.
Andrebbe piuttosto rassicurato il comparto sospendendo l’efficacia di provvedimenti che coinvolgano gli asset locali della promozione, come gli effetti di questa strampalata legge sul turismo.
Aumenta la tassa di soggiorno?
E anche se non c’era bisogno di cattive notizie è forse bene ricordare a chi avesse voluto psicologicamente rimuoverlo che – ebbene sì – la tassa di soggiorno aumenterà. Appena si può aprire.
Vien da chiederselo, eh? Sarà stato questo il cambiamento che si aspettavano i trentini che li hanno votati?