Covid & depressione. Passiamo oltre

Da Michele Dallapiccola

Tutti stiamo provando il profondo disagio che ci sta procurando questo periodo fatto di blocchi a colori e lockdown Ci mancano innanzitutto i rapporti umani, la socialità, il mangiare insieme, il poterci stringere la mano o abbracciare. 

Resistiamo per un nobile scopo che è quello di sconfiggere questo maledetto virus. Almeno fin quando i vaccini non conquisteranno una vera efficacia determinando una sufficiente immunità di gregge. Non sembra aiutare la reattività del governo nazionale e ancor meno quella dei salvinisti trentini. Questi abbiamo e questi dobbiamo tenerci (almeno fino al 2023).

Una società sull’orlo di una crisi di nervi

Al di là delle responsabilità della politica, il brutto periodo è un dato di fatto. L’unico fattore che può contrastare questa condizione è la solidarietà sociale. C’è bisogno di propensione alla gentilezza, alla pazienza alla relazione anche virtuale, attraverso la tecnologia. Su questa condizione mi è capitato di imbattermi in un bell’esempio proprio in questi giorni.

Alcuni miei colleghi veterinari, anche trentini, hanno aderito alla campagna NOMV (Not one more vet) in favore dei veterinari. Non è un fatto particolarmente conosciuto ma vi devo confessare che la categoria dei veterinari è molto pressata dal punto di vista psicologico. Al punto che purtroppo – posso testimoniare – depressione e suicidi sono più frequenti che in altre categorie. Pare sia legato all’elevata predisposizione da parte di chi fa la nostra professione a farsi carico delle difficoltà delle persone che si rivolgono a noi. A questo LINK trovate tutti gli approfondimenti del caso.

Dalla sofferenza d’animo di una categoria per ragioni particolari, è facile volgere il pensiero ad un’intera popolazione per ragioni ben più allargate. Quelle che ciascuno di noi vive a causa di questo brutto periodo. Senza contare le molte famiglie particolarmente colpite non solo dalla malattia ma in fin troppi casi anche da un tragico lutto. 

Anche la società economica ha raggiunto il proprio limite

Un pensiero speciale deve andare anche a quel mondo del lavoro che dal virus e dalle misure anticovid è stato drammaticamente colpito. La stessa politica che ha imposto i limiti, per salvare vite umane dovrà farsi carico anche di questa loro difficoltà. Accanto alle drammatiche notizie che riguardano lo stato di salute della collettività si sommano sempre più quelle le altrettanto drammatiche notizie economiche.

Non si può paragonare la chiusura di un’azienda alla chiusura di una vita. Fin troppo banale ciò che affermo. Del resto se rimane la salute la ripresa economica post Covid concederà numerose belle sorprese a tutti quelli che le vorranno cogliere. E’ forse questo il miglior richiamo all’ottimismo che possiamo augurarci. Sta per arrivare la bella stagione e tra alcune settimane potremmo ritrovare il piacere di tornare all’aria aperta.

Attendiamo le buone notizie sulla campagna vaccinale. Speriamo si raggiunga l’immunità di gregge prima del prossimo inverno. Politica disorganizzata, NOvax e impicci vari permettendo.