Non è servito a niente comunicare i dati “alla trentina”. Non ha aiutato ridurre il numero di tamponi eseguiti. Anzi, questo stato di cose forse, ha provocato comportamenti sociali pericolosi.
Li hanno indotti le false percezioni che hanno provocato gli annunci della giunta provinciale? Vero o falso? Non lo sapremo mai! E importerebbe poco non fosse che ora il Trentino si appresta a trascorrere il proprio periodo rosso mentre Bolzano rientra in arancione.
L’intervento di sostegno finanziario di Bolzano
Inoltre, rattrista constatare che ad esser stremata dal punto di vista sanitario è una popolazione alla quale non va certo meglio dal punto di vista economico. Per questo un po’ di invidia, diciamocelo, Bolzano ce l’ha fa quando annuncia di aver stanziato 500 milioni di euro per aiutare imprese e famiglie. Il tutto aggravato dal fatto che la giunta di Trento risponde, quasi stizzita agli stimoli politici, che la misura da noi ne varrà “appena” 150.
Eppure nella scorsa estate il fondo di riserva del presidente venne rimpiguato di quasi 220 milioni di Euro che si aggiunsero agli oltre 130 già presenti. Ecco l’emendamento di Fugatti di allora:
Certo, in mezzo c’è poi stato un nuovo bilancio di previsione ma presto arriverà anche un assestamento dove tradizionalmente, per motivi tecnici, è assai probabile che si renderanno disponibili ulteriori 200 milioni€. E invece si temporeggia, si annuncia di attendere il quadro completo da Roma.
Cosa dovrebbe fare il Trentino
Noi riteniamo che un’idea generale di interventi andrebbe impostata già da subito. Sarebbe il primo caso in cui mi trovo d’accordo con l’”annuncismo” leghista inteso come il metodo di annunciare i provvedimenti molto prima di averli fatti o anche se magari non sono nemmeno fattibili. Aiuterebbe la tranquillità sociale, lenirebbe l’ansia e la preoccupazione di moltissime famiglie.
Ma si tratterebbe di una grossissima assunzione di responsabilità condizione alla quale finora la lega trentina ha spesso e volentieri girato le spalle