Tra poco ci siamo.

Da Michele Dallapiccola

Nella mia professione di veterinario, mi capitava spesso di occuparmi di clinica bovina o problemi con greggi, in zone isolate o di montagna.

Per questioni di costi e di logistica, mi trovavo ad affrontare patologie senza tutti gli elementi di diagnosi a disposizione. Allora, giorno per giorno affrontavo l’evolversi dei vari casi, programmando come sarei intervenuto nei momenti successivi in caso di fallimento della terapia adottata.  Di fronte a scenari imponderabili è necessario immaginare cosa si farà domani, secondo le varie ipotesi. Perchè racconto questo?

E’ ciò che andrebbe chiesto alla politica, specie trentina ora, di fronte alla crisi. Abbiamo visto tutti quanto i blocchi rendano angoscia alle persone. Ma per tutti, attendere, non sapere cosa potrà accadere nel caso di uno scenario o di un altro, è una condizione – comune a moltissime categorie – che rende tutto angosciante. E c’è da capirli. Come non esser solidali coi genitori che protestano in queste ore. E che dire del settore terziario? Dei commercianti o della ricettività?

La politica provinciale: che sensazioni trasmette?

Incontro sempre più spesso persone che mi riferiscono di non sentirsi affatto rassicurati dal Governo Trentino. A malapena giorno per giorno, si scopre cosa si potrà fare, domani. Un disegno fatto di piani A e piani B, non c è. La mia opinione è che questo accade perchè i problemi vengono affrontati uno alla volta. Senza un disegno complessivo.

Il “dono” delle scuole aperte

Così venerdì, la giunta provinciale ha deciso di fare un “dono” alle famiglie. In Consiglio provinciale è così che la maggioranza ha definito l’apertura delle scuole. Un “dono” che sente di aver fatto alle famiglie. Ma io dico che il dono, semmai, lo faranno il corpo docenti che se ne andrà a lavorare, i dipendenti del sistema dei trasporti pubblici che porterà i bimbi a scuola e le amministrazioni comunali che in queste ore stanno attrezzando tutto ciò che lunedì e martedì farà trovare un pò di sollievo a molte famiglie stremate dal lockdown. E saranno sempre queste categorie che allieteranno i bambini, reclusi in casa da giorni e lo avranno alcuni nonni e genitori. La politica ha semplicemente capito che tra qualche giorno Draghi avrebbe comunque aperto e con un abile colpo di populismo ha fatto organizzare a tutti in fretta e furia una cosa che rimane bellissima. Il sistema, anche se funziona a spot, si sa che piace a molti . Oggi l’abbonamento dell’autobus gratis agli anziani, domani un giro in bici a inaugurare 300 mt di ciclabile, dopodomani un giorno di respiro a dei poveri stremati genitori. Non sono, prese una per una cose più che positive? 

Eppure, sono convinto che il peggio stia passando.

Perchè arriveranno caldo e vaccini, le vacanze estive per i ragazzi e un po’ di pace per tutti. L’America, tronfia e vaccinata permetterà alle multinazionali di lasciare qualche dose in più anche alla povera vecchia cara Europa. Di conseguenza arriveranno anche le dosi per tutti noi trentini.

E’ un messaggio di speranza che voglio lanciare, perchè si avverte che la campagna vaccinale sta per accelerare.

Ecco, quello sarà il vero dono che attendono i trentini. E il merito, a quel punto, chi se lo prenderà?

Nella foto di copertina un po’ di amarcord. Un “nido” come tanti in Trentino. La grande professionalità del corpo docente ne determina una valenza straordinaria, per bambini e genitori. Cosa provata.