Nascondere il Rapporto Grandi Carnivori è contro l’AUTONOMIA

Da Michele Dallapiccola

Non è certo nascondendo l’unico brandello, ancora rimasto in Provincia, di questo stato di cose che si dimostra affidabilità. Anzi, si finisce per alimentare “fake news” esponendoci, ancora una volta, alla berlina peggio di come accadde con Daniza. Sviliti quei momenti drammatici, non si vuol fare tesoro del passato.

Dov’è finito il Rapporto Grandi Carnivori?

“Poco male!” dirà la maggior parte di voi che non ne sente la mancanza. Potreste avere ragione ma c’è qualcosa di sottile e pesante dietro a questo vuoto. Qualcosa di profondamente non autonomista. Nella Gestione dei Grandi Carnivori, la nostra terra, si è da sempre distinta per l’approccio tecnico-scientifico alla presenza dei Grandi Carnivori. Al netto del lustro e dei problemi che provocano al Trentino. Se i risultati hanno talora lasciato a desiderare, posso garantire che la nostra credibilità in campo scientifico nazionale e internazionale è sempre rimasta molto elevata. 

La forza di una gestione autonoma dei Grandi Carnivori.

Grazie alla collaborazione del Servizio foreste e fauna e degli esperti del Muse, la Comunità di settore ha sempre dato molto credito alla nostra esperienza e relativa letteratura scientifica prodotta. Lo ho potuto “toccare con mano” anche quando abbiamo partecipato a qualche conferenza internazionale, specialmente a Bruxelles. 

Sono i motivi fondanti sui quali pur con grande fatica, alla fine della scorsa legislatura arrivammo a costruire la legge 9/’18. E’ stato l’atto più alto prodotto dalla Provincia in questo campo per raggiungere la possibilità di gestire in Autonomia i Grandi Carnivori. Di fatto il primo grande scoglio, superato con non poche difficoltà.

Come vanno le cose oggi

A governare il Trentino, sono arrivati partiti con un approccio più politico-ideologico che tecnico-scientifico. A quel punto, se vogliamo ricordare cosa è successo negli ultimi 3 anni, chi più ne ha più ne metta. 

Abbiamo assistito increduli a ridicole operazioni di cattura rilascio “spontaneo”, ad una passiva gestione di orsi tra gabbie e provvedimenti impugnati in tribunale, fino ad assistere ai lupi, ignorati, lasciati a sé stessi a replicare, serenamente, allo stato brado.

Avremmo da disquisire tantissimo su cosa è stato fatto o cosa non va bene. Del resto, lo abbiamo detto molte volte attraverso specifici atti politici. Per questo consideriamo particolarmente grave non utilizzare con orgoglio il documento tecnico di sintesi per antonomasia. Il rapporto annuale Grandi Carnivori è la trasposizione, nero su bianco, di un intero anno di lavoro. E’ il certificato che in Trentino al di là della politica c’è comunque una componente scientifica che ce la sta mettendo tutta per fare le cose per bene. A QUESTO LINK LA PAGINA UFFICIALE DOVE TROVATE QUELLI PASSATI.

Quali sono i rischi a venire

Senza tasselli, importanti come questo, la nostra autonomia soffre. Ideologia e preconcetti si combattono con la tecnica, la professionalità e la serietà. Fatti, che imporrebbero allo Stato di avere maggiore considerazione di noi Trentini.

Non è certo nascondendo l’unico brandello, ancora rimasto in Provincia, di questo stato di cose che si dimostra affidabilità. Anzi, si finisce per favorire il dibattito sui media esponendoci, ancora una volta, alla berlina peggio di come accadde con Daniza. Sviliti quei momenti drammatici, non si vuol fare tesoro del passato. Dall’umano errare si è passati al diabolico perseverare, esponendoci al pubblico ludibrio. Anche in parlamento, dove è stata depositata una norma bipartisan per toglierci la gestione e passarla allo Stato. Altro che Autonomia! 

E’ la fine indegna di una brutta pagina scritta dai nostri governanti in Trentino. Una novella che non è riuscita a convincere nemmeno i loro colleghi politici a Roma!