Aprite tutto: siamo disperati!

Da Michele Dallapiccola

In questo momento, il miglior auspicio possibile sul quando l’economia tornerà ai termini pre-Covid, lo possiamo trovare nel più recente Rapporto Confindustria.

Ci racconta che entro la fine del 2022 i mercati dovrebbero colmare la voragine aperta nel 2020 dalla pandemia. Il graduale recupero del PIL dovrebbe partire già dalla seconda metà di quest’anno.

Dunque non prima della fine del 2022 diranno molti di voi? Chissà se saremo ancora vivi per allora! Come dar torto, specie se a dir questo, sarà qualche ristoratore o commerciante? Purtroppo il recupero del PIL è fortemente condizionato all’avanzamento della campagna vaccinale di massa in Europa, in Italia, e di conseguenza anche in Trentino.

Il fatto che le vaccinazioni in Trentino procedano benino rispetto al resto d’Italia è comunque interessante dal punto di vista sanitario. Almeno localmente assai utile anche dal punto di vista del morale collettivo. La salute innanzitutto, vero?

La particolare situazione economica del Trentino

Purtroppo, il punto di vista economico – specialmente in Trentino – è invece strettamente legato a ciò che la campagna vaccinale riuscirà a conquistare a livello nazionale ed europeo. Fin quando non sarà sostanziale ai fini dell’immunità di gregge, il numero di persone vaccinate non potrà garantire flussi turistici interessanti per il PIL locale. A tal riguardo infatti il turismo ne rappresenta un caposaldo imprescindibile. La remuneratività del settore si basa – pressoché parimenti – su clientela italiana e straniera.

L’utenza interna invece, a malapena garantisce sopravvivenza alle strutture di ristorazione a valenza locale. E’ a loro che va il più preoccupato pensiero. L’agognata apertura, da queste tanto attesa, sarebbe una manna che potrebbe preservare dal dissesto molte aziende e salvare molti posti di lavoro.

Le imprese hanno bisogno di certezze.

Su cifre relative ai ristori e sui tempi di apertura. Gli annunci vani, le promesse non mantenute, specie in questo momento storico sono deleterie: le persone non vanno deluse. Per questo ho trovato due volte stucchevole l’uscita di Salvini oggi che potete leggere a QUESTO LINK. Parlando in prima persona, ha annunciato in Parlamento che in settimana a Trento, aprirà i ristoranti!

Parole irrispettose innanzitutto del governo locale. Svelano che Fugatti è eterodiretto da Milano? Che razza di Autonomia decisionale abbiamo noi? Io sono il primo ad augurarmi che ciò avvenga ma i dati sui contagi vanno valutati giorno per giorno

In secondo luogo ho trovato l’annuncio imprudente. Proprio come lo sono stati nello scorso inverno quelli della giunta provinciale riguardo all’apertura delle piste da sci. Sono proprio gli impiantisti a raccontare della fiducia che nutrivano nei confronti delle parole delle istituzioni. Per questo in molti casi avevano approntato piste ed attrezzature incorrendo alla fine spese ed impegni che si sono rivelati assolutamente inutili e dispendiosi.

Lo stimolo a velocizzare le aperture è giusto ma ciò che deve procedere più alacremente possibile è piuttosto quella campagna vaccinale che deve purtroppo tener conto delle azzoppate dinamiche del caso a livello italiano ed europeo.