ICE RINK PINE’. STRINGONO I TEMPI.

Da Michele Dallapiccola

Ad una struttura straordinaria, è attribuito un destino altrettanto di valore. Come non esser d’accordo sulle potenzialità di un’opera così importante sull’Altipiano di Pinè. 

Certo, dobbiamo considerare un dato di fatto. La gestione delle infrastrutture olimpiche nelle varie località del mondo, ha da sempre riempito i tabloid di animate discussioni tra chi ne vede ampie opportunità del durante e gravi disagi di gestione del post.

La comunità pinetana ha scelto

Non fa eccezione la struttura di Miola di Pinè. Opera tanto attesa da gran parte della comunità altrettanto temuta apparentemente solo da alcuni. Per questo come Partito Autonomista ci eravamo fatti parte attiva per spingere particolarmente su uno studio di sostenibilità. Avrebbe favorito l’accettazione sociale dell’opera grazie alle necessarie garanzie di utilizzo post olimpiadi. A tal proposito, le ampie rassicurazioni dell’assessorato possono poco poiché finora hanno riguardato la sola sfera verbale. Una condizione amministrativa insufficiente a determinare l’adeguata serenità operativa. 

Le raccomandazioni del Comitato Olimpico

In tal senso, almeno parzialmente, contribuiscono le strette indicazioni del Comitato Olimpico che è sempre più attento ad attivare nuove strutture. Il passato, nel mondo, ha collezionato più ecomostri che successi economici di località che andassero oltre l’effimero della manifestazione. Di qui, ben prima e più autorevolmente di tutti, la sua richiesta di valutare attentamente i rapporti costo/benefico delle varie soluzioni soprattutto in ottica di medio e lungo periodo.

Le preoccupazioni di oggi.

Atteso che la collocazione della struttura sia stata prevista sull’altipiano, emergono nuove paure. A quanto pare il costo dell’opera anche in un’eventuale versione semplificata, comporterà l’utilizzo di alcune decine di milioni di euro.

Non di meno, inquieta la risposta della PAT (A QUESTO LINK IL TESTO COMPLETO) dove a precisa domanda sembra quasi vengano confermate le nostre iniziali preoccupazioni

(omissis) …si conferma che sono ad oggi in atto i confronti dialettici tra questa Provincia, il
Comitato Organizzatore, il CIO e l’ISU al fine di definire le opzioni progettuali rispondenti ai predetti
requisiti e in grado di perseguire gli obiettivi che l’Amministrazione ha assunto in sede di
candidatura, non omettendo però di considerare anche che gli effetti ammorbanti sull’economia
cagionati dalla perdurante pandemia da Covid-19 hanno profondamente mutato gli scenari
economici di tutti gli attori in causa e che non sarà possibile per nessuno prescindere da essi.

Roberto Failoni

I tempi stringono sia per la fase progettuale, che per quella realizzativa, senza considerare che è comunque opportuno partire già con un piano di utilizzo post Olimpiadi. In quest’ottica, la futura valorizzazione di questa preziosa opera, va valutata a partire fin dalle fasi attuali.

Pinè merita una rivalsa specie per gli errori soprattutto urbanistici e di modelli di sviluppo turistico decisi in passato.

E’ giusto ripensare alle proprie azione anche alla luce di questa condizione tenendosi alla larga da decisioni avventate che per dimensione ed impegno potrebbero rivelarsi irreparabili.