Il tesoretto dell’avanzo di amministrazione. Dove andrà a finire?

Da Michele Dallapiccola

Ai più, non sarà sfuggito quanto la Giunta provinciale mostri di avere idee ancora piuttosto vaghe sul suo utilizzo. Il fatto che ci siano più soldi del passato, significa che non si è speso. In un momento dove la società trentina ne avrebbe avuto estremo bisogno.

Oggi pomeriggio, il registro di comunicazione adottato dalla giunta nel suo incontro con le Minoranze, era quello di mostrare fretta. Ci mancherebbe se non c’è! Ma i ristori dovevano essere distribuiti ben prima d’ora, come è stata capace di fare Bolzano, ad esempio. 

Il dato che va smascherato. 

La giunta afferma che la manovra vale 500 milioni. Dalla PAT però ne vengono poco più di 200, il resto, da Roma. E non è certo un merito o un’opportunità come sostiene l’assessore al Turismo: “Mai prima d’ora erano arrivati questi fondi!” ha affermato. Meno male – dico io – e speriamo sia pure l’ultima. Sono ristori che ripianano solo una piccola parte dei danni. E a ripiano dei danni dai una pandemia. In più, pur arrivando da Roma, non sono altro che debito dello Stato italiano. Lo pagheranno i nostri figli. Cos’aveva da esser contento proprio non lo ho capito.

Ad esempio, ai maestri di sci sono riservati 7 milioni€. Divisi tra il loro numero, spettano poco più di 2500€ a testa. In ristoro del mancato reddito di un intero anno.

Le misure di sostegno provinciale.

Premetto che ad oggi pomeriggio, la giunta non era ancora in grado di elencarle, neppure a grandissime linee: nell’ordine della decina di milioni di €. Sarà dunque difficilissimo provare a migliorare qualsiasi intervento che verrà proposto i prossimi gironi.

Ma la suspense non si ferma qui. Potrebbe coinvolge anche i fondi del Recovery Plan. Non sappiamo quando, quanto e se arriveranno risorse al Trentino. Anzi, più di tutto, inquieta il fatto che – da come si è espresso il Presidente – esiste anche l’ipotesi che alla nostra provincia non arrivi un bel nulla. Contemporaneamente, egli auspica che i fondi del Recovery P. vengano dirottati su progetti importanti. Si parla di sviluppo della tecnologia per l’idrogeno. E fin qui ci siamo. Sul secondo esempio, la giunta nomina lo sviluppo della quantistica. E qui si è incartata.

Vi devo confessare di essere rimasto profondamente deluso. Non si può parlare di milioni di euro come fossero noccioline. Un investimento così importante deve stare, almeno nella sua “ABC”, sulle punte delle dita di qualsiasi amministratore che si rispetti. E le spiegazioni purtroppo, sono mancate. A questo punto ho sentito il bisogno di chiedere una conferenza di informazione.

Per la cronaca i quanti sono particelle subatomiche che potrebbero essere utilizzati per trasmettere i dati come oggi lo sono i fotoni che li portano nella fibra ottica. Una sua evoluzione insomma.

La fretta è sempre cattiva consigliera. 

Rimane aperto il rammarico per un metodo “sui generis”. Il problema non è il tempo che scarseggia d’ora in poi, piuttosto quello che avremmo avuto a disposizione questo inverno passato. Invece, se ne è sprecato tanto ad annunciare false partenze e a spingere per aprire gli impianti. Col mondo del lavoro alla fine la giunta si è seduta troppo tardi. La strategia di ristoro – almeno provinciale – andava pianificata già a partire dalla fine dello scorso anno.

Sono parole dure, lo capisco. Il mio ruolo di consigliere di opposizione mi impone di dirle e me ne assumo la piena responsabilità. 

E’ grande la rabbia nel tessuto lavorativo e dell’impresa nella nostra provincia. Ma il rebus dei ristori alla crisi in Alto Adige ma addirittura anche in Veneto, lo hanno provato a risolvere prima ed in altra maniera.

Bastava copiare.