Orto-mania, Che passione.

Da Michele Dallapiccola

Ciò che un tempo fu sostentamento, oggi per molti trentini è una vera passione. Anzi, è uno dei tratti più connotativi della nostra comunità per ovvi motivi specialmente nelle valli. 

L’orto, è casa, l’orto è famiglia, l’orto è tempo libero ed impegno ma soprattutto l’orto è soddisfazione. 

Lo hanno capito molte amministrazioni comunali che hanno compreso la valenza sociale di questa attività. Nel contesto urbano, dove è assai frequente l’indisponibilità di terreni, organizzano dei piccoli appezzamenti di terreno affidandoli a chi ne faccia richiesta. 

Gestire la produzione domestica di frutta e verdura è estremamente appagante.

A ben vedere però è un’attività tutt’altro che facile e assolutamente non priva di rischi per la salute di uomo ed animali.

A tal proposito voglio raccontare un aneddoto. Qualche anno fa un torrente dalle mie parti, risultava tra i più inquinati da clorpirifos dell’intera Provincia pur non avendo nel suo bacino imbrifero un solo ettaro coltivato a frutta, da professionisti. La scarsa perizia di chi maneggiava il potente antiparassitario ad uso dilettantistico aveva assunto proporzioni devastanti. Oggi la tecnica e fortunatamente la normativa soprattutto provinciale, hanno fortemente limitato l’utilizzo di questi principi attivi. 

Chimica sì ma con moderazione.

E’ forse anche per questo che mantenere un orto con verdura di ottima qualità, senza cadere nel vero e proprio bisogno di utilizzare prodotti chimici risulta difficile. Da un lato è anche meglio così perchè si tratta di sostanze che pure in modica quantità, possono comunque risultare pericolose. 

Cito a titolo di esempio, i molluschicidi appetibili a basa di metaldeide. Ad esempio quella comunemente chiamata “Lumachina” Purtroppo talvolta capita che qualche gatto o qualche cane un pò ingenui ne assaggino qualche grano e ci rimettano le penne. Vi garantisco da veterinario che è davvero difficile salvarli. Non c’è un antidoto specifico, per cui bisogna lavorare sui sintomi con cardiotonici e analettici respiratori in cocktail con farmaci che agiscono sul sistema nervoso. Spesso si arriva troppo tardi. 

Rari ma insidiosi rischi anche per noi.

Il secondo pericolo è invece per noi. Oltre alla carne, il toxoplasma è trasmesso anche dalla verdura – ovviamente cruda – sulla quale siano finite microparticelle di feci feline contaminate e lì veicolate dalla terra o da goccioline di pioggia. Anche le mani sporche di terra possono veicolare il pericolo. La presenza di gatti, specialmente sinantropi in zone periferiche può essere associata a questo rischio. Come sapete, normalmente nelle persone passa come una febbricola, ma nella donna in gravidanza specie nel primo e nel secondo terzo del periodo, può provocare gravissimi danni al feto. Ecco perché chi si trova in stato interessante dovrebbe evitare la verdura e la carne crude.

Mi raccomando una cosa, il gatto domestico, magari quello sempre chiuso in casa, povero, non ha alcuna responsabilità. Per risultare contagioso, il materiale fecale del gatto ammalato, ha bisogno di una decina di giorni di maturazione sul terreno. Ecco perché con la trasmissione del pericoloso protozoo ci vogliono un prato o un orto di mezzo. Intesi?

Informarsi: la miglior strada.

Ecco, certe ciambelle, non escono proprio con un bel buco!

Al netto di queste alcune attenzioni il resto è gioia, vita e puro divertimento. Rilassa ed aiuta a distrarsi oltre a fornire grande soddisfazione. Come in tutte le cose è sempre bene tenersi informati. Da chi ha un bell’orto o da chi ha qualche anno sulle spalle. Un tempo le nozioni per far bene erano una tradizione tramandata a livello familiare. Oggi la moderna società, qualche buco nel passaggio della conoscenza lo ha lasciato.

Forse, a coprire questa falla, le istituzioni potrebbero proprio intervenire. Vedremo cosa si può fare.