Assistenza tecnica FEM agli ovicaprini. Uno schiaffo alla medicina veterinaria

Da Michele Dallapiccola

Che la politica abbia voluto pesantemente colonizzare la Fem, lo certifica il fatto che, a quanto pare, la giunta si sia riservata una vera e propria sede staccata in situ.

E che al sistema politico provinciale non fossero simpatici gli ovicaprini è cosa altrettanto nota. Fatto sta che ora, chi alleva capre e pecore in Trentino subirà uno sgambetto direttamente da San Michele con o senza il placet di Piazza Dante, che non poteva non sapere.

È infatti da quell’indirizzo che è già arrivata la proposta di riduzione del carico UBA/ettaro. Non prima di aver aumentato il periodo di obbligo di pascolo anche per chi gestisce terreni sopra i 2000 metri, e aver completamente ignorato il problema orso ma soprattutto lupo.

Fuoco incrociato sul settore ovi-caprino

Ora, questa disattenzione si concentra sul buono che ancora si stava cercando di fare per il settore.

Il riferimento è all’assistenza tecnica che la Fem presta nell’ambito degli ovi-caprini. Un servizio di nicchia tanto specifico quanto apprezzato. Offerto, tra l’altro, ad un settore economico per sua natura afflitto da scarsa marginalità, pur richiedente alta specializzazione.

Per motivi di cui sopra, l’intervento dell’ente pubblico è sempre stato estremamente necessario oltre che gradito.

Assistenza tecnica FEM. Si potrebbe far meglio

Da un ente che maneggia ogni anno cifre intorno ai 40 milioni di euro, che alla politica continua a richiedere correttivi economici in adiuvandum e che fatica a fare capire al mondo contadino la sua concreta utilità, ci si sarebbe aspettato che un servizio così interessante e particolare fosse piuttosto potenziato e valorizzato.

Invece, si pretende esperienza pluriennale nel settore e si offrono poco più di 1000 euro al mese, credo pure lordi. Autovettura compresa? Premendo sul pulsante DOWNLOAD potrete scaricare la proposta. Per valutare o giudicare.

Avviso bando per veterinarioDownload

Ah, e quanto deve sembrare ghiotto l’incarico, se si arriva ad estendere l’informativa alle province confinanti! Chi ha predisposto il bando evidentemente intende che nel compenso ci possa stare pure il viaggio di andata e ritorno da Brescia o da Treviso o ci possa star dentro anche un pezzo di affitto. 

Insomma, al classico tentativo del voler fare le nozze coi fichi secchi, sono riusciti a stare qualche gradino sotto. Al limite dell’insulto alla professione. Di certo, spetterà soprattutto all’Ordine dei Medici Veterinari, valutare la cosa, questa è una mia personale opinione.

La politica si riempie la bocca di orgoglio e di eccellenza che, ogni singolo operatore che lavora per la Fem, dovrebbe rappresentare. Se il settore che conosco meglio, è trattato così, non oso pensare al resto, a me assai poco noto.