BELLI GLI ALBERGHI DEL TRENTINO? BRAVI I NOSTRI IMPRENDITORI!

Da Michele Dallapiccola

Con questo pezzo vorrei provare a sfatare un paio di falsi miti che affliggono il settore del turismo trentino.

Il primo è quello che vede la categoria degli albergatori come dei privilegiati dall’abbondanza di contributi pubblici. Confermo che sono almeno un paio di decenni, che sono davvero molto misurati. Di seguito proverò a spiegare quanto. Il secondo mito è quello autocelebrativo della politica di oggi. Mi incuriosisce l’atteggiamento sensazionalistico riguardo alla quantità di investimenti fatti dei quali la politica sembra quasi attribuirsi i meriti. Come se prima d’ora non ci fosse stata storia. Forse, semplicemente, la si ignorava?

Vi racconto la mia opinione

Dalle imprese turistiche, i bandi qualità Trentino sono stati sicuramente molto apprezzati. La politica li ha promossi come una vera rivoluzione. A ben vedere però, non si tratta di una novità. O meglio lo è nella forma ma non nella sostanza. Di contributi alle imprese alberghiere infatti, attraverso la legge 6/’99, è almeno dal 1999 che ne vengono distribuiti “ad libitum”.


Da qualche anno sono gestiti dall’Agenzia provinciale per gli incentivi economici, in acronimo APIAE. L’entità dei fondi distribuita è sempre dipesa dalla vivacità del tessuto imprenditoriale. Tante erano le domande, di altrettanto i funzionari segnalavano di rimpinguare le misure. Così negli anni, tolto qualche mese di attesa, sono sempre stati finanziati tutti quelli che ai sensi della suddetta legge ne avevano diritto. Anche durante la nostra legislatura. Mano a mano che chiedevano, seguendo le esigenze degli imprenditori senza nessuna scadenza decisa dalla giunta. 

A memoria, ricordo che venivano distribuiti circa 10 milioni€ all’anno di contributi per ristrutturazione/costruzione di strutture turistico alberghiere. Nel calcolo della somma degli investimenti privati con questi contributi, nel quinquennio della scorsa legislatura, sono stati almeno tra i 200 e i 250 milioni gli investimenti privati ricaduti sul Trentino. Senza contare il singolo “bolo” da oltre 60 milioni€ della struttura realizzata a Pinzolo dal Gruppo Lefay. Chi amministra ora e la località tutta stanno godendo il giusto lustro della felicissima intuizione dell’allora Sindaco William Bonomi.


Ma torniamo al capitolo incentivi. 

Oggi la lega, a questi bandi, ha deciso di dare nome politico e scadenza precisa. L’automatismo ed il diritto che ciascun imprenditore locale ha sempre avuto si è così trasformato in qualcosa che appare molto più legato al placet e all’accompagnamento della politica.

Effettivamente in ogni sua uscita sui social, la giunta Provinciale richiama ad un’interazione diretta con l’assessore competente come se questi fondi fossero gestiti direttamente dal suo Gabinetto. Nulla più che un’ipocrisia visto che in ogni caso, l’istruttoria rimane come legge prevede, in capo ad APIAE. E nulla viene assegnato fuori dal diritto, per giustizia e fortuna di tutti.


Di chi è il merito dei cantieri?

Il merito di questo fervore edilizio, lo vedo dunque poco legato a chissà quale novità. Hanno piuttosto giocato a favore, la speranza in un futuro positivo ma soprattutto un pregresso quinquennio splendente di un crescendo continuo di presenze turistiche. Questo aumento di clientela ha fatto sì che il coraggio delle imprese trentine non si spegnesse nonostante il Covid. E probabilmente la soddisfazione, non ostacolata dalla funesta epidemia, ha colto di sorpresa, anche l’attuale politica.


Lo sforzo e il coraggio degli imprenditori

Per ciò che abbiamo raccontato sopra ben si comprende perchè i complimenti vadano principalmente a chi mette il restante 80% delle risorse che servono per ristrutturare un albergo, cioè i privati. Il piccolo per quanto fondamentale aiuto che ogni partito di ogni colore politico, e che è stato a capo della Provincia, è un atto che considererei dovuto. Lo impone la quantità di tasse che il settore turistico permette annualmente alla Provincia di incassare. 


Per questo, avrei proprio voluto vedere se chi governa il Trentino oggi potesse permettersi di fare meno di così!