Piano Discariche. E’ davvero tutto green quello che luccica?

Da Michele Dallapiccola

La Provincia approva il “Pacchetto europeo di economia circolare”. Si spingerà sul recupero e il riciclaggio dei rifiuti. Diminuendo le discariche.

Buone notizie? Certo, ma il provvedimento contiene anche una polpetta avvelenata. Vediamo di che si tratta.

Come stanno ora le cose?

Il 30/12 l’assessore all’Ambiente, Con la delibera 2295 porta in giunta un discutibilissimo “Piano provinciale di gestione dei rifiuti – stralcio rifiuti speciali con focus sui rifiuti inerti”. 

 

La quantità di rifiuto inerte (pericoloso e non pericoloso) prodotto annualmente in Provincia di Trento nel triennio 2016-2018 è stata di circa 2.154.731 tonnellate. Si tratta quasi prevalentemente di rifiuti non pericolosi prodotti da attività di costruzione e demolizione e quasi interamente sottoposti a recupero. Solo una minima parte (dal 3 al 5%) è destinata allo smaltimento in discarica (per il 2018 si è trattato di 30.020 tonnellate).

Le discariche attualmente attive per lo smaltimento di rifiuti inerti, non pericolosi, sono 17. Il volume residuo ad oggi disponibile è di 580.853 mc. La normativa provinciale in materia ambientale a partire da fine 2009 ha attribuito alla Provincia la pianificazione o la localizzazione delle discariche per rifiuti inerti con capacità superiore a 300.000 metri cubi di volume utile per lo stoccaggio dei rifiuti. Per quelle di volume inferiore la competenza è della Comunità.

 

E quindi d’ora in poi?

Il Piano di gestione dei rifiuti speciali tiene conto di quante discariche per rifiuti inerti serviranno per i prossimi 10 anni. Dai lavori ipotizzati nel decennio, si genererà di volume disponibile totale di almeno 530.000 metri cubi. Troppi per le disponibilità attuali.

 

Dopo l’approvazione del Piano sarà possibile aggiungere circa 300.000 metri cubi. Saranno tutti autorizzati su un unico luogo.

L’ampliamento della discarica Busa di Golin nel comune di San Lorenzo Dorsino.

In questo modo si avranno circa 890.000 metri cubi disponibili ma ancora concentrati su un unico sito. Il Comune di San Lorenzo Dorsino diventerà famoso per essere l’ospite del “discaricone” del Trenino? La spiegazione che viene data, è che si vuole ridurre l’impatto sul sistema ambientale del territorio trentino. Capite tutti però che concentrare tutto il volume disponibile in un unico punto farà aumentare gli oneri di trasferimento dei materiali tra le diverse Comunità e quindi anche gli impatti legati al settore dei trasporti. E poi, vi immaginate il disagio degli abitanti della zona e di tutti quelli che devono andare li da tutto il Trentino?

 

Le comunità locali si stanno interrogando

Ecco perché sarà fondamentale il contributo derivante dalla programmazione delle singole Comunità di Valle. Andrebbe garantita una più equa e sostenibile distribuzione sul territorio di questi impianti di smaltimento per inerti assicurando dei centri di smaltimento maggiormente baricentrici rispetti ai singoli luoghi di produzione. Eventuali correzioni od implementazioni, saranno possibili se a valle dei monitoraggi si dovesse riscontrare assenza di programmazione da parte delle Comunità di Valle. Il primo è previsto a distanza di un anno dall’approvazione del Piano,

 

Sono forti le preoccupazioni che ci sono arrivate da alcuni amministratori dell’alta Valsugana e dalla Val di Sole relative in particolare alla discarica di Monclassico. Il cambiamento politico, non c’è che dire, qui comincia a farsi sentire.