Rete del Wellness e del termalismo Trentino. Una proposta per rilanciare il settore

Da Michele Dallapiccola

Centri acquatici e termali, costruiti con rara maestria dagli artigiani locali. Sono la gioia di milioni di persone ogni anno. Sono il sistema pubblico e privato del Wellness e del Termalismo in Trentino. 

Si è molto investito a livello provinciale su questo aspetto. Oggi si potrebbe configurare l’occasione di intervenire in modo ancor più incisivo. Proviamo a capire insieme come.

 

SALUS PER AQUAM. Deve valere per tutti.

 

Foto d’epoca quando la vacanza era per pochi ma la tradizione lacustre del Trentino era conosciuta in tutto l’Impero


Oggi i tempi sono cambiati e il benessere, il wellness, lo stare bene sono uno dei diritti fondamentali della nostra società. Anche in un momento di crisi profonda, come quella causata dalla pandemia in questo periodo. 

 

Nel termalismo la Provincia crede, ci ha sempre creduto tanto. Nello scorsa legislatura, oltre all’assetto normativo e organizzativo in questo settore sono state investite alcune decine di milioni di euro. Erano la migliore e più tangibile dimostrazione che la politica nutre fiducia nella risorsa Acqua. I pesanti impegni finanziari, riservati alle ristrutturazioni non hanno precluso di sostenere ricerca e promozione. 

 

 

Firma dell’Accordo di Programma per le Terme di Comano. Quatto anni fa stanziammo oltre 20 milioni€. I lavori dovrebbero partire a breve


Il futuro è la vera integrazione con il territorio.

Condizione sempre più necessaria rispetto ad un tempo dove, da sole, le terme potevano essere concepite come destinazione di vacanza. Oggi si collocano come base di benessere intorno alla quale ricostruire il proprio spirito il proprio stato d’animo. Consolidare l’aspetto sanitario ma spingere ancora di più con una strettissima collaborazione con le varie località del territorio sarà decisivo.

 

Sarà necessario ampliare l’offerta, integrarla, diversificando. Si dovrà raccontare la storia, abbracciare la cultura, locale ed internazionale in un co-marketing con le nostre strutture museali e favorire l’approccio con l’ambiente naturale trentino con un viaggio nell’enogastronomia. L’agroalimentare è un ottimo elemento attrattore per la nostra offerta turistica. Di qui la connessione agricoltura-turismo, che funziona benissimo anche se il motivo del soggiorno è principalmente termale. 

 

I comandi di queste braccia operative neI cruscotto della gestione del turismo.

Finora, la burocrazia ci ha messo del suo (a mio avviso fin troppo). Il Trentino del turismo termale, e non solo come abbiamo visto, ha esaurito le sue riserve. La recente riforma del turismo ha tuttavia costretto le APT a sviluppare introito economico. Il ticketing del sistema termale potrebbe prestarsi all’uopo. Va considerato infatti che molte strutture, specie se in zone isolate o se di grande dimensione sono aperte anche agli esterni.

 

 

Una delle numerose e meravigliose saune private in una struttura trentina. Può essere interessante metterle in rete?


L’opportunità di consegnare questa rete e alle APT per la gestione del ticketing, certo, ma anche per costruire un’offerta complessiva potrebbe dare ai nostri ospiti la possibilità di avere a disposizione una sorta di mappa dei centri wellness e termali del trentino. Verrebbe garantita la possibilità di muoversi e fruire in maniera trasversale di molte più strutture permettendo al settore di beneficiare di una vera e propria “rete provinciale delle SPA” con tutti i vantaggi del caso. 

 

E’ l’unione che fa la forza