Comuni in affanno. È perchè languono le riforme?

Da Michele Dallapiccola

Scalpore, sgomento, preoccupazione? Sono i sentimenti che tra gli addetti ai lavori, suscita la notizia delle dimissioni del Sindaco di Lona Lases. 

A livello provinciale sono notizie che tendono a passare in seconda pagina. E forse è anche normale sia così perchè sono argomenti davvero di nicchia. Eppure, nelle nostre frequentazioni delle Valli trentine abbiamo unanimemente raccolto come grandissima, la preoccupazione della carenza di personale degli Enti Pubblici, specie locali.


I comuni sono in affanno.

E come potrebbe essere diversamente? Una “Spending Review” pesantissima, all’inizio degli anni ’10, franò con particolare fragore addosso alle Autonomie speciali. Guarda caso solo quelle del nord. I conti dell’Italia andavano fatti quadrare ad ogni costo. Dunque anche l’onesto Trentino fece la sua parte. Come in ogni azienda che si rispetti, operò col più stringente dei codici agendo anche sulle spese per il personale. La Provincia impedì le assunzioni a copertura del turn-over da pensionamento. In tal modo, il personale provinciale dimagrì di oltre 400 unità. Non è un pregio né un vanto, Fu solo una necessità. Che avrebbe portato a difficoltà; era previsto.


Così fu anche negli Enti locali, ai quali si proposero fusioni o gestioni associate. Spiegato bene, portato avanti con determinazione, certo né ottimale né tanto meno gradito..


Di quei provvedimenti oggi ci sono ancora molte ferite aperte, o cicatrici profonde, nel migliore dei casi. Non è facile procedere in una condizione di navigazione a vista. La tanto sbandierata urgenza di riformare le Comunità di valle avrebbe potuto in parte lenire questo disagio, se solo si fosse partiti da inizio legislatura. Anche perché, chi ora si occupa della materia, è forse il meno inesperto di tutta la giunta. 


Questo Esecutivo è stato spesso da noi attaccato per la sua scarsa perizia nelle scelte. La navigazione a vista sembra la cifra definitiva del modus operandi. Si procede tra stati generali di un argomento piuttosto che un altro e provvedimenti populistici di piccolo cabotaggio. Agevolazioni di nicchia, attuate al fine di recuperare piccole ma interessanti sacche di consenso. 


“Mi hanno dato il biglietto dell’autobus gratis, la prossima volta li voterò” Ma siamo davvero sicuri che i Trentini si facciano comprare così?

Morale della favola. 

Ora si gioca nascondino, per cercare di dribblare proprie responsabilità? Il Web non perdona e con una semplicissima “googolata” si arriva subito a verificare che proprio con la parte di quelli di prima che si occupava di Comuni, si andava d’accordissimo. Al punto che si sarebbe voluto provare a scalare la Provincia insieme. Non fosse saltato tutto. E dunque cosa accadde? Si decise di imitare l’altro esempio anch’egli attuale membro di Giunta. Si abbandonò la barca che affonda e ci si gettò tra le braccia di Salvini.


Non può sfuggire che in quelle prime precedenti avvisaglie di campagna elettorale questo tipo di problemi non erano giudicati gravi, tant’è che non se ne faceva menzione. 


Nei successivi ormai tre anni di mandato, si è fatto davvero poco per non dire nulla.


Allora, siamo sicuri che adesso la colpa sia tutta del passato?