Edilizia 2021: che passione!

Da Michele Dallapiccola

Quella del 2021 si preannuncia un’estate calda. Del meteo non è dato sapere ma dei lavori edili sì. Aumento dei prezzi, ingorgo di lavori, carenza di materie prime. 

I fornitori e distributori si rimpallano le responsabilità.

Non mancano considerazioni di preoccupazione nemmeno sul fronte di chi le materie prime, le produce e le commercializza. In Trentino in particolare parliamo di legname. A tal proposito, la questione è già stata abbondantemente sviscerata anche a livello politico. La giunta stizzita ha negato il problema e ha respinto ogni responsabilità. La lega afferma di avere la coscienza a posto.

 

 

Primavera 2019. Camion austriaci.

 

Primavera 2021. Processore, austriaco.

 

Da dietro

 

Da davanti

Sarà anche vero, certo, molti addetti ai lavori non la pensano così.

A noi rincuorano soprattutto gli inconfutabili dati che riportano i Servizi forestali provinciali. I loro report, riferiscono di una situazione sotto controllo. Io, non ho nessun motivo di dubitare di queste informazioni, certo la realtà di oggi letta neanche tanto in filigrana riporta una realtà diciamo non proprio idilliaca. Probabilmente a causa del fatto che il settore legno è solo un elemento della filiera edilizia, le cui vicende trascinano tutto come l’aria in un tornado.

 

 

Un’ordinatissimo cantiere forestale in Val Monzoni.

Ad onor del vero, le dinamiche dell’aumento dei prezzi, molto difficilmente avrebbero potuto subire il controllo della politica, men che meno della giunta provinciale. Ma cos’hanno fatto i nostri governanti insieme alle associazioni di categoria per evitare questa terribile oscillazione dei prezzi? Siamo sicuri che la colpa sia stata tutta di questo benedetto “110%”? O di Vaia?

Di certo chi lavora nel comparto, lamenta che all’impresa finale, di questo aumento rimangono soltanto le lamentele. Risalendo nella filiera, si stenta davvero a capire a chi vadano, in fin della fiera, tutti soldi che gli aumenti hanno fruttato. 

Di certo a soffrirne saranno gli utenti finali. I privati, non particolarmente coperti da agevolazioni, e gli appalti pubblici che stanno per partire. Parliamo di lavori che per loro natura sono ingessati da contratti e prezzi prefissati. 

 

Le attuali condizioni di mercato finiranno per generare un turbine di (giuste) riserve delle imprese, ricalcolo di nuovi prezzi e ritardi nell’esecuzione e nella consegna dei lavori. E’ un problema che si sta presentando ora, e che va risolto subito.

 

Cosa sta pensando di fare la giunta provinciale?

In questo prossimo assestamento di bilancio, le necessarie integrazioni, andranno inserite sotto forma di modalità di gestione accessorie oltre al non trascurabile particolare dell’aggiunta di nuove coperture finanziarie. Venire incontro alla richiesta di questi nuovi prezzi mi sembra un fatto ineludibile.

 

E stavolta non sarà colpa ne di Vaia, ne del Covid, ne di quelli di prima. Ora è tempo di agire e la solita tiritera della Giunta non sarà più sufficiente.