Finalmente si riprende. Le considerazioni del Patt sulla gestione dei Grandi Carnivori

Da Michele Dallapiccola

Ieri ad Ossana, il Patt della Val di Sole ha organizzato una serata a tema grandi carnivori. L’emozione era quella da prima serata. Dopo un anno e mezzo, in effetti, si tratta della prima uscita sul territorio per una riunione in presenza.

Con la collega Paola Demagri ed il coordinatore locale Gianluca Zambelli, abbiamo voluto raccontare lo stato dell’arte dell’angosciante questione. Il taglio della serata è stato volutamente scientifico, non certo da comizio. Abbiamo voluto farlo con grande responsabilità raccontando quello che si può fare e che non è possibile aspettarsi dalla politica. In tal senso, non né potuta mancare qualche motivata critica all’azione dell’attuale amministrazione provinciale rispetto alle quali non siamo d’accordo.

Est modus in rebus 

Recita un antico adagio latino. L’argomento è di quelli scottanti, di quelli che divide. L’approccio può essere quello di raccontare la verità  ed affrontare il pubblico oppure di non dire nulla affinché non si capisca dove si vuole andare. Noi abbiamo scelto il primo.

 

La politica di opposizione si è mossa raccontando aspetti tecnici ed effettuando proposte politiche in una riunione aperta con una presentazione ricca di dati. L’incontro era ampiamente sponsorizzato ed è stato molto partecipato. Le 60 persone presenti i loro alcuni interventi ne sono state il miglior certificato.

 

Ebbene, il giorno prima nella stessa valle, la giunta provinciale ha convocato un analogo incontro. Lo ha fatto a porte chiuse riservato ai sindaci senza dar pubblica contezza né di quali siano le sue intenzioni né di quale sia lo stato dell’arte in materia.

 

Eppure il rapporto con la popolazione è uno degli elementi fondamentali per arrivare a ottenere quella fiducia da parte del governo nazionale ed europeo per meritarsi l’autonomia di gestire i grandi carnivori. Il progetto deve essere quello di permettere alle specie innanzitutto di moltiplicare e di proliferare e all’uomo di poter rimuovere quel soggetto particolarmente pericoloso.

 

Qualche proposta.

Oltre a raccontare i dati contenuti anche nel rapporto orso 2020 non sono mancate alcune proposte, da sempre cavallo di battaglia del PATT in Consiglio Provinciale.

 

Spendere centinaia di migliaia di euro per drogare e tenere reclusi due esemplari, è abominevole.

Siamo convinti che la miglior soluzione sarebbe quella della loro remissione in natura. Non in Trentino, dunque non praticabile. Allora quella stessa amministrazione provinciale che da  opposizione mostrava tantissimo coraggio, dovrebbe ritrovare quello che a entrare in giunta ha perduto. Questi poveri animali andrebbero addormentati per sempre terminando la loro inutile sofferenza.

Operare o parlare in maniera diversa significa esprimere uno stato di ipocrisia.

 

Pensate a quante protezioni, recinti e attività a protezione di api, pecore e vacche si sarebbero potute attivare con l’ingente quantità di fondi che invece si è buttata in inutili operazioni di reclusione al Casteller. Senza tener conto del futuro? quanti vorranno ingabbiarne ancora? 

Da tre anni predichiamo che al posto di quegli orribili box in poliuretano espanso, vengano direttamente costruiti in quota dei ripari in legno ricavati dal materiale provocato da Vaia. Potrebbero diventare dei bivacchi in quota. Assolverebbero al ruolo di tappe per un micro prodotto turistico quello delle vie del lupo o dell’orso, nelle stagioni intermedie a quando non sono utilizzati dai pastori.

 

E non da ultimo è sempre più impellente l’attivazione di una rete di volontariato incardinata magari sul Servizio Civile. Potrebbe affiancare i pastori nell’attività di custodia e guardiania proprio come ha fatto la provincia di Bergamo col progetto “Pasturs”. I risultati sono stati meravigliosi nonostante le risorse siano ben diverse da quelle disponibili in Trentino.

 

Nonostante la nostra Autonomia, tutto quello che viene fatto ora,  ricalca in peggio ciò che dal punto di vista amministrativo, questa lega ha trovato a disposizione in Provincia.

 

Il rischio di chiudere il mandato amministrativo col nulla di fatto di diverso dal drogare e chiudere in gabbia due orsi è ormai molto elevato. Evidentemente manca quella che si chiama Responsabilità che è proprio il sostantivo sinonimo di Autonomia