Alta Val di Non. Diversificare per vincere.

Da Michele Dallapiccola

Al netto di alcune contestazioni apparse anche recentemente sulla stampa la Provincia – almeno in passato – ha sempre dimostrato moltissima attenzione per le infrastrutture turistiche dell’Alta Val di Non. 

Parliamo di un angolo ameno della più melicola delle Valli trentine, abbarbicato al precipizio che guarda Bolzano. Paradiso estivo ed invernale di grandi e piccini, porta ancora i segni del passaggio vacanziero dei Regnanti del glorioso Impero Austro Ungarico.

 

I numeri della fiducia

Per parlare di questo stato d’animo riposto verso una località, è forse importante fare qualche cifre. E se non è giusto quantificare gli impegni profusi da tutti gli attori sciorinando cifre, è forse utile a dare al lettore un’idea di “quanto” ci credemmo nel precedente mandato amministrativo provinciale.

 

 I dati provengono da un mio personale archivio. Sono tuttavia formalmente ed ufficialmente reperibili presso Trentino Sviluppo attraverso un normalissima richiesta di accesso agli atti.

Parliamo innanzitutto di quanto tangibilmente attivato, durante la nostra legislatura. Sono successivi all’acquisizione del Rifugio Roen avvenuta nella precedente. Nel 2012, in particolare, la Patrimonio del Trentino, acquistò il bene per 768mila€, intervenendo successivamente con lavori di manutenzione straordinaria nati per ulteriori 180 mila€ portando l’intervento ad un totale di 948 mila€. In tempi successivi l’immobile è stato trasferito alla Trentino Sviluppo, società attuale proprietaria. 

 

Ebbene, nel tempo del nostro mandato, il primo accordo è del dicembre 2016. L’intervento di acquisizione di alcuni cespiti societari si contestualizza in 416 mila€.

 

Successivamente, e con precisione nell’agosto del 2018, si procedette a siglare il secondo Accordo di programma. A QUESTO LINK IL COMUNICATO DI ALLORA. Prevedeva un intervento  complessivo di 600mila€ così suddivisi:

 

  • 100mila€ destinati all’acquisto di un tappeto trasportatore
  • 100mila€ destinati all’impianto del Monte Nock (per impedirne il pericolo di chiusura)
  • 400mila€ per l’opera di adduzione.

In fase finale si era anche provveduto ad effettuare uno stanziamento aggiuntivo di ulteriori 10mila€ resisi necessari per completare l’infrastruttura.

Il tutto si inseriva in un accordo dove l’intervento dei comuni e dunque con ulteriore finanza pubblica, si era sostanziato in ulteriori 200 mila€

Insomma, come si può facilmente computare, i trasferimenti pubblici alla località dal 2012 ad oggi, sono arrivati alla cifra complessiva  di 2 milioni e 174 mila€.

 

Ricordo che l’iniziativa era stata accolta dalle amministrazioni locali con grande entusiasmo. La firma dell’accordo era avvenuta in un salone di rappresentanza su invito dell’allora entusiasta Sindaco della località. Il paffuto amministratore, aveva voluto suggellare l’atto formale anche con un ricchissimo rinfresco offerto da un’associazione locale. Ricordo il clima di soddisfazione generale confermato da una tanto breve, quanto deliziosa esibizione di un quartetto di musica classica.

 

La zona presenta delle peculiarità agricole e turistiche assolutamente originali.

Per questo, in quegli anni, è stata oggetto anche di importanti investimenti in campo agricolo e forestale. Hanno procurato un notevole miglioramento dal punto di vista della fruibilità agricola e turistica, specialmente estiva. 

 

Considerare nuovi target, attivare piccoli prodotti turistici, valutare attentamente l’opportunità di attivare un utilizzo anche estivo di alcuni impianti per l’estate. E poi ancora integrazione col robusto tessuto agricolo locale. Sono alcune ricette che mixate o in singola componente hanno funzionato benissimo anche in altre zone sciistiche “minori”. Per dimensione e non certo per dignità.

 

In ogni caso qualsiasi forma di riqualificazione dell’area costituisce fatto promozionale comunque utile ad implementare la notorietà della zona.

 

Ora gli accordi stanno procedendo all’insegna della cordialità al netto di qualche piccola scaramuccia. Normale dialettica contrattuale? APRITE QUESTO LINK E GIUDICATE VOI.

 

Sono già passati praticamente tre anni e di certo, di sicuro, si vede ancora poco. Io però sono fiducioso che tutto il nostro lavoro procederà con la stessa dedizione con la quale ci dedicammo allora, tutti insieme alla località.