Quando una foto vale più di mille parole.

Da Michele Dallapiccola

Niente bonifiche in Trentino? Peccato. Così, contributi che potevano essere dei nostri allevatori finiranno nelle tasche di… Orban?

Cerchiamo di capire insieme perchè.

Ricordate la nostra battaglia in Consiglio provinciale perché la Provincia stanziasse fondi per bonificare almeno in parte, i boschi distrutti da Vaia? Si sarebbero riportati a prato e pascolo dove un tempo lo fossero stati. Ebbene ad oggi, per quanto ci è dato sapere, un solo ettaro non è stato recuperato con il contributo della Provincia. Solo alcune iniziative locali o private

 

E anche se oggi l’assessorato all’ambiente si affretta a “scimmiottare” un provvedimento nato da un’idea della giunta precedente limitandosi ai soli comuni, lo fa con una dotazione finanziaria che lascia a dir poco perplessi.

La vera partita si gioca in montagna. 

Sono enormi gli appezzamenti che col tempo si sono ormai rimboscati anche a causa della riduzione del numero di bovini a livello provinciale. E questa occasione unica sarebbe stata il solo lato positivo della tragedia meteorologica senza precedenti. Invece no! Nessuno sforzo economico per questo settore. Impegni milionari profusi in una serie di opere stradali, distribuite a pioggia. Il tentativo di prometterli per provare a recuperare il consenso perso nei molteplici errori di gestione della pandemia. E così, il governo del cambiamento ha finito per ignorare completamente le esigenze del sistema zootecnico Trentino.

 

Che se vogliamo, a ben guardare, qualche colpa la ha. Muti come i pesci, gli allevatori si son fatti comprare con un paio di milioni di € per portare la “Compensativa” al 100%. Sembrano soldi facili, spicci. In realtà, se con lungimiranza, gli allevatori, uniti, avessero chiesto di investirli altrove, oggi loro valore avrebbe cominciato a moltiplicarsi. Ci pensate ad investimenti nella pubblicità al settore lattiero caseario? Oppure fondi dedicati alle bonifiche, per avere più superficie da far ammettere a Premio? Avrebbero reso per sempre e sempre di più. Dunque sarebbero stati moneta sonante per il futuro delle loro aziende agricole. Specie ora, che si fa sempre più chiaro il quadro della prossima Pac.

 

 

All’estrema destra una Malga vista dal Manghen verso la Val di Fiemme. Al centro e a sinistra: Vaia.

 

Le aree “dimenticate” sono quelle evidenziate in rosso. In bianco l’attuale campiglio. Come vedete i margini di recupero sarebbero ancora altissimi.


I pendii recuperati sarebbero finiti dritti dritti nel Registro Provinciale Pascoli e Malghe. Successivamente, sarebbero stati assegnati a dei volenterosi contadini che ne avrebbero potuto percepire i pagamenti diretti comunitari. 

 

Invece no! Caparbi, i leghisti hanno tenuto fermo tutto. Ora sappiamo che Bruxelles, i soldi li ha finalmente stanziati. QUI L’ARTICOLO. Verranno distribuiti anche sotto forma di Pagamenti diretti. Anzi, visto che la SAU della zootecnia del Trentino rimane quella, e che gli allevatori anziché rintuzzare con attenzione il proprio portafoglio titoli, preferiscono protestare, i soldi in più, la Comunità Europea li darà a qualcun altro.

 

Qualche latifondista della Francia o della Germania del nord o perché no, potrebbe essere perfino anche allo stesso Orban!