Fino al cuore del Lagorai.

Da Michele Dallapiccola

E ci è voluto poco per trovarlo. 

Complice un momento di forma fisica non proprio perfetta, domenica, ho deciso di entrare nel Lagorai salendo sulla Cima Ziolera con partenza dal Passo Manghen. E’ farsi un bello sconto in termini di dislivello. Permette però di entrare subito nel vivo del pathos che offre questa montagna. È indescrivibile la sensazione che trasmette questa catena montuosa ancora tanto selvaggia. Forse perchè ai colori intensi della natura, alterna toni drammatici. 

 

Sono i luoghi della Grande Guerra. 

Non so a voi, quali sensazioni trasmetta ma a passare in mezzo a tutte quelle rovine, sembra quasi che il conflitto sia finito da poco. 

 

Anche se è andato distrutto quasi tutto, anche se i resti sono stati recuperati con grande difficoltà, sembra quasi impossibile, siano passati più di cent’anni. Immani fatiche vennero spese per cercare di non morire. 

 

E il pensiero viaggia lontano, oltre l’orizzonte delle Alpi. Volge verso nord pensando a quell’’Europa costruita a forza di “piombo e sangue”. Partì da quella Prima immane guerra, arrivando 30 anni dopo alle tragedie invereconde del Nazismo e del Fascismo.

 

Oggi l’Europa esiste senza quasi che ce ne accorgiamo. Ecco perchè le commemorazioni, i racconti, gli incontri ed i convegni non bastano mai. E quanto colpisce sentire chi offre i propri immani sforzi, per cercare la strada della tolleranza e della fratellanza. Ad esempio, a mio parere, hanno pesato come mai altre prima, le parole della Presidente Von Der Layen alla commemorazione dell’eccidio di Fossoli. APRENDO QUESTO LINK TROVATE UNO DEI TANTI ARTICOLI DI CRONACA PER CHI NON AVESSE AVUTO OCCASIONE DI SENTIRE.

 

Poi ci sono politici per i quali l’Europa si accende solo quando fa comodo inveire contro qualcosa che dia fastidio, a qualsivoglia problema. Lo sanno bene quei populisti che alternano campagne elettorali al grido del “No-€” alle considerazioni più contraddittorie che si siano mai sentite.

 

L’Europa, custode della PACE

Chi è Autonomista come noi sa cosa ci ha portato la Comunità Europea. Girare su queste nostre montagne cariche dei segni della guerra che fu, ci rende consapevoli e per questo responsabili. Ci induce a pensare a chi è scomparso, contribuendo a determinare le condizioni per arrivare a questo nostro Autogoverno.

 

E’ grande l’opportunità di poter effettuare in proprio le scelte per il futuro dei nostri figli. Diffidiamo da chi queste prerogative le usa male o le fa venir meno.